Ecco come si sentono i lavoratori doganali della provincia di Rieti, lavoratori di una provincia minore, lontana dalle sedi che contano di più e continuamente lasciati “… ai confini dell’impero … “.
Da sempre, caparbiamente, i lavoratori hanno cercato sempre di coprire tutte le esigenze di servizio e dell’utenza, a volte riuscendoci e a volte no, ma senza mai assumere iniziative eclatanti, fino ad oggi, per segnalare lo stato di difficoltà in cui versava e continua a versare il personale della Sezione Operativa di Rieti.
Si è sempre scelto di non alzare i toni e di lasciare alle varie relazioni annuali, sullo stato della Sezione Operativa, il compito di portare a conoscenza il “Centro” delle condizioni di disagio nelle quali ha operato e opera il personale doganale ma, evidentemente, raggiunti gli obiettivi assegnati, le relazioni annuali contano poco o nulla.
Da 10 anni il personale in forza alla sezione diminuisce di numero (siamo partiti in 11 e tra pochi mesi saremo in 5) e le richieste di integrazione sono cadute e continuano a cadere nel vuoto mentre i carichi di lavoro, al contrario, continuano ad aumentare e si riesce con difficoltà ad organizzare servizi di verifica ed a fruire di periodi di ferie (è difficile, se non impossibile, trovare un’altra S.O.T. con competenza provinciale con un così esiguo numero di personale).
Da 10 anni la Sezione Operativa di Rieti attende la definizione degli spazi del circuito doganale di controllo pur avendone avuta la disponibilità da contratto.
Da 10 anni la Sezione Operativa di Rieti attende la dotazione di un torchio per timbri a secco con il quale bollare i registri accise che si rilasciano per le aziende della provincia (già, facciamo anche questo, come anche licenze, autorizzazioni, etc.) ed in mancanza il personale della Sezione si sobbarca l’onere di caricarli sulla macchina di servizio, portarli a Roma, bollarli a secco e riportarli a Rieti per il rilascio e la consegna. Va da se che gli ultimi giorni dell’anno i registri devono essere vidimati con il timbro a umido, con tutto quello che comporta per i lavoratori.
Da 10 anni occupiamo i locali messici a disposizione, gratuitamente, dal Consorzio per lo viluppo industriale della provincia di Rieti e forse non li occuperemo più in quanto siamo senza contratto da 5 mesi e non è dato sapere che cosa stia facendo al riguardo il competente Distretto di Roma.
A tale proposito dobbiamo rilevare che per altre province, ad esempio quella di Viterbo, si è operato in ben altro modo e, francamente, non ne riusciamo a capire il motivo, a meno che la nostra sia effettivamente una provincia “minore”.
Ultimo argomento, ma non meno importante, l ’unificazione con la locale sezione del settore Monopoli, che qualcuno considera come un aumento del numero del personale da utilizzare per il settore doganale/accise. Anche in questo caso le cose non stanno esattamente così, anzi, facendo riferimento ancora una volta alla provincia di Viterbo, i carichi di lavoro sono di fatto coincidenti con un numero di personale, per la provincia di Rieti, minore.
Proprio per quanto riguarda l’unificazione vi è da segnalare che il Consorzio per lo sviluppo industriale della provincia di Rieti, sentito al riguardo dal Direttore di Roma 1, ha offerto ulteriori locali adiacenti a quelli già in uso alla Sezione Operativa di Rieti. L’adozione di tali locali permetterebbe di avere lo spazio adeguato, oltre che per l’accorpamento, anche per ripristinare la dotazione organica complessiva, dogane e monopoli, che dovrebbe attestarsi sulle 23/25 unità (sempre con riferimento ad altre province e sempre che lo si voglia fare).
E’ Natale e non pretendiamo doni ma solo un impegno serio (meglio ancora i fatti) per dare una risposta concreta ai lavoratori delle Dogane e Monopoli della provincia di Rieti.