È caos quello generato dagli spostamenti, oseremmo definirlo esodo, di questi giorni dei lavoratori per la riallocazione del personale.
Si vedono persone nei corridoi che cercano un posto dove appoggiare le proprie cose.
Stanze sporche, anche perché liberate qualche minuto prima e riassegnate senza la minima preventiva pulizia.
Coordinamento negli spostamenti totalmente inesistente.
Traslochi affidati ai lavoratori stessi con l’ausilio di “ottime” sedie con rotelle, usate come carrelli da trasporto, in barba alle benché minime regole in materia di sicurezza sul lavoro.
Per non parlare del disagio delle persone che, trovata dopo anni una stabilità ed un equilibrio nel proprio ambito lavorativo si trovano ad essere “traslocati” senza alcun preavviso e calati in situazioni del tutto nuove, spesso con colleghi che neanche conoscono.
Dimenticando, che il famoso benessere lavorativo favorisce il buon rapporto coi colleghi, cosa di non poco conto.
Peraltro le scelte logistiche si prestano ad interpretazioni “popolari” secondo cui si privilegiano alcuni e si penalizzano molti, aumentano il disagio e il malcontento generale.
L’approssimazione e la fretta con cui si è approntata questa “biblica” movimentazione causerà inevitabilmente stress sui lavoratori e ritardi consistenti sul lavoro di tutti.
È un fatto che ad una repentina movimentazione del personale non è corrisposta una puntuale attribuzione delle “chiavi” per le nuove lavorazioni, né un‘accuratezza nel favorire l’immediato ambientamento dei lavoratori movimentati.
Ma non era meglio organizzare tutto in modo più graduale?
… Noi crediamo proprio di sì!