Nell’inviarvi, il documento approvato all’unanimità dai lavoratori della sede di Lodi, dalla RSU e da tutte le OO.SS. locali, scaturito dall’assemblea svoltasi a seguito della lettera della direzione Regionale Lombardia, con la “richiesta pagamento somme per l’utilizzo di locali di sede ad uso bar per il periodo 01.01.2012- 31.12.2016”, ricevuta dal presidente del CRAL di sede, chiediamo a voi OO.SS. in indirizzo un pronunciamento chiarificante, rispetto al messaggio hermes 5233 del 27.12.2016 con oggetto: Utilizzo di locali di proprietà dell'Istituto da parte dei CRAL....
Il messaggio, infatti scarica sulle Organizzazioni Sindacali la responsabilità di quanto sta accadendo in molte sedi dell’Istituto dove esiste un locale Bar, cioè far pagare ai lavoratori iscritti ai circoli ricreativi aziendali, gli spazi usati a tal fine, oltre che a fini culturali, ludici e sociali. Questo dal 2012. Tali spese fino al 2011, erano imputate ai bilanci dell'istituto come parte del beneficio di cui all'art. 59 del D.P.R. 509 /1979. Nel 2012, secondo il messaggio citato, le OO.SS. sembra che abbiano contestato il prosieguo dello stanziamento a tale scopo da quel momento e per gli anni successivi. Ora ci sembra evidente ed urgente che le OO.SS. debbano prendere posizione sull'argomento e chiarire i fatti. La pretesa, poi, da parte dell’amministrazione di far pagare ai CRAL, quindi ai lavoratori associati, gli importi arretrati dal 2012, oltre a non aver nessuna legittimazione giuridica, significa di fatto far cessare l’esistenza stessa dei CRAL, che è bene sottolineare, sono una conquista ottenuta con le lotte del mondo del lavoro e prevista anche dallo statuto dei lavoratori che all’ articolo 11. “Attività culturali, ricreative e assistenziali...” recita: -Le attività culturali, ricreative ed assistenziali promosse nell'azienda sono gestite da organismi formati a maggioranza dai rappresentanti dei lavoratori...omissis...- .
Spazi di socializzazione tra lavoratori sono fondamentali per la crescita anche delle coscienze dal punto di vista sia umano che sindacale. E’ durante le pause che i lavoratori socializzano e si confrontano. I CRAL, con l’attività che promuovono tra i lavoratori, hanno un’altissima valenza, non solo simbolica, nell’identificazione dell’appartenenza solidale alla stessa classe lavoratrice e, come diciamo nel documento allegato, permettono di riconoscersi come comunità e corpo sociale. Perdere questi spazi significa perdere la dimensione “umana e sociale” del lavoro. Mantenerli significa continuare a promuovere aggregazione e crescita delle coscienze, rafforzare la nostra identità collettiva e condividere la stessa appartenenza.
Non può essere che la responsabilità di un simile misfatto sia, o sia fatta ricadere sulle OO.SS., che di questi valori dovrebbero farne una bandiera.
Nel contempo notiamo con sconcerto il silenzio sull’argomento da parte dei ben due CRAL nazionali (per i quali l’integrazione INPS – INPDAP non è mai avvenuta) ai quali chiediamo di smetterla di fare la funzione prevalente di agenzie di viaggi e, nell’interesse dei CRAL presenti nelle varie sedi locali e dei lavoratori associati, prendere anch’essi posizione nel merito della questione.
Alle Organizzazioni sindacali nazionali chiediamo inoltre che si attivino affinché la pretesa da parte dell’Istituto degli arretrati richiesti ai Cral venga ritirata e che aprano un tavolo di confronto con l’Amministrazione che porti all’unica soluzione possibile: IL RIPRISTINO DELLA SITUAZIONE ANTE 2012.
I Lavoratori della sede di Lodi; la RSU, USB,CGIL, CISL, UIL, sede INPS Lodi.