USB Unige ritiene doveroso seguire con attenzione le vicende che riguardano i concorsi nelle Università italiane, in primis nella nostra.
Le inchieste in corso ci hanno ricordato che la normalità è la legalità, cosa che sembra essere stata dimenticata per troppo tempo: ad esempio dalla Ministra Messa, della quale sono state intercettate alcune frasi (nel corso di un’inchiesta, precisiamo, archiviata pochi giorni prima della nomina a Ministra) del tipo “un conto sono le regole, un conto è la prassi”.
Vogliamo, in questo percorso, evidenziare tutte le ripercussioni negative prodotte da questo tipo di mentalità, iniziando da quelle su benessere organizzativo e carriere del personale tecnico-amministrativo, talora complice involontario, in quanto non sufficientemente tutelato, di queste situazioni.
Il Rettore ha rilasciato recentemente dichiarazioni che invitano al massimo garantismo (presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva) in merito a tale vicenda, cosa che rientra nella normalità di uno stato di diritto. Il garantismo non dovrebbe però sfociare in posizioni pilatesche (defilarsi sostenendo di non essere giurista ma ingegnere e pertanto di non avere competenza sull’andamento delle procedure concorsuali) né nell’assunzione di pretesti dal sapore ricattatorio (“se i docenti sono sospesi rischiano di saltare sessioni di esami”).
Ci tocca inoltre ricordare che tale approccio garantista in passato non è affatto stato adottato nei confronti di alcuni ex colleghi coinvolti in vicende giudiziarie (ci riferiamo in particolare alla famosa vicenda delle tangenti per lavori di manutenzione mai eseguiti): anzi allora i toni adottati dai vertici accademici, amplificati ulteriormente dagli organi di informazione locali, furono a dir poco giustizialisti.
Siamo spiacenti ma, anche se abbiamo fiducia dei principi superiori dello stato di diritto, noi non ci fidiamo affatto quando tali principi vengono invocati a corrente (e a classe sociale) alternata.
USB Università di Genova
La notizia: Un conto sono le regole e un conto è la prassi ...
La ministra Messa tentò di favorire tre studenti