Nel momento in cui si decide che la salute non è più un diritto ma una merce da porre sul mercato, si determinano situazioni non più controllabili se non dallo stesso mercato e da chi c’è dietro, con finalità assolutamente diverse da quelle dell’assistenza sanitaria.
Una logica che ha portato alla privatizzazione della sanità mentre si tagliano le risorse al sistema pubblico, ed ha determinato anche la scelta negli Enti Pubblici non economici (tra cui INPS, INAIL, INPDAP, ACI) di spostare le risorse dei lavoratori destinate ai Benefici Assistenziali, verso una copertura sanitaria affidata ad un sistema assicurativo di mercato.
La RdB, oggi USB, ha sempre combattuto contro questa logica e chiesto il mantenimento dell’istituto dei Benefici Assistenziali allargandolo alla costituzione di una Mutua gestita direttamente dagli Enti in alternativa al sistema assicurativo.
Le altre OO.SS., interessate all’ingresso dei soggetti privati ed alla gestione delle risorse stanziate per garantire l’assistenza sanitaria dei lavoratori del Comparto, hanno ottenuto anche nelle elezioni RSU quel maggiore consenso che li ha rafforzati anche all’interno degli organismi della polizza sanitaria, mettendo in minoranza il sindacato di base.
Valga a chiarimento il fatto che la composizione del Consiglio di Amministrazione riserva otto posti ai rappresentanti delle Amministrazioni dei vari Enti e altri otto posti alle OO.SS. maggiormente rappresentative, ripartiti in numero proporzionale ai risultati delle elezioni RSU.
Il risultato è CISL 3 posti, CGIL 2 posti, UIL 1, Cisal 1, RdB (USB) 1.
Pur non condividendo la scelta di ricorrere al mercato delle assicurazioni per la copertura sanitaria, la RdB (USB) ha deciso, anche dietro le pressioni dei lavoratori, di entrare nel Consiglio di Amministrazione, non per partecipare all’espletamento della gara di appalto, su cui non avremmo potuto incidere essendo in netta minoranza, ma al solo scopo di garantire almeno il controllo sulla regolarità dei rimborsi, sulla tempistica e sugli importi liquidati.
A fronte delle mancate risposte alle nostre richieste, tra cui quella di portare in Consiglio i bilanci delle precedenti gestioni della polizza e delle casistiche degli interventi più frequenti, abbiamo scelto di non partecipare più ai lavori in quanto era chiaro che si stava andando verso una polizza di mercato che, come si è visto, non avrebbe più garantito le prestazioni più ricorrenti per dare copertura ai grandi interventi.
Una polizza che ha avuto un parto difficile, con gare andate deserte e proroghe alla vecchia compagnia, che hanno comportato tra l’altro un aggravio dei costi, rispetto ai circa 350,00 euro pro capite sostenuti in passato, falcidiando ancora di più le risorse destinate ai Benefici Assistenziali.
Situazione che la RdB (USB) ha puntualmente sollevato in seno al Consiglio di Amministrazione chiedendo il ricorso ad un parere del Garante della Concorrenza, al fine di scongiurare la costituzione di possibili cartelli di interesse tra i soggetti ammessi alla gara, ricevendo però il voto contrario di tutti gli altri membri del Consiglio.
Consapevoli delle difficoltà di poter intervenire oggi per la modifica delle previsioni contrattuali, se non a seguito di ulteriori spese, invitiamo tutti i lavoratori a sostenere fin da subito la nostra proposta di costituzione di una Mutua gestita direttamente dagli Enti da attivare, passato il primo biennio obbligatorio di vita della convenzione (scadenza 31/12/2012), per altro ancora in stand by visto il ricorso presentato dalla Reale Mutua contro l’aggiudicazione dell’appalto.