Con la frettolosa pubblicazione in Hermes del messaggio n. 1973 del 28 gennaio sulla predisposizione del modello 730/2011, intitolato per ironia della sorte “Funzionalità e servizi ai dipendenti”, l’amministrazione ha comunicato che per motivi tecnici e organizzativi (la riorganizzazione) il modello 730 deve d’ora in poi essere stampato e presentato solo tramite gli intermediari abilitati.
In questo maniera, è stato ancora sottratto un servizio di fondamentale importanza, di natura certamente non istituzionale, ma di grande utilità per tutti i lavoratori, ai quali dunque non verrà più prestata assistenza fiscale.
Per la verità, che l’amministrazione avesse già intenzione di procedere testardamente e senza altre perdite di tempo sul terreno dei tagli al personale interno (che ora sarà costretto a ricorrere ad intermediari esterni) era chiaro purtroppo fin dall’inizio di questa sciagurata gestione.
Una gestione, quella dell’ex commissario, oggi presidente INPS e futuro manager, che si è sempre contraddistinta per avere favorito e foraggiato in ogni occasione soggetti esterni e consulenti del lavoro, ovviamente a danno dei cittadini, e che avevamo peraltro di recente denunciato pubblicamente.
Il fatto poi che perfino alcune testate giornalistiche si siano più volte occupate del palese conflitto di interessi determinato dai molteplici incarichi che Mastrapasqua ricopre in innumerevoli società private, pur rivestendo il ruolo istituzionale di presidente dell’INPS, non sembra minimamente scalfire l’ex amministratore delegato di “Italia Previdenza SpA” (per inciso, una delle maggiori società di servizi che si occupa di… previdenza integrativa !!!).
La brusca accelerazione imposta a tutti i livelli della migrazione su web dei servizi e le tassative riduzioni dei costi previste dalla riorganizzazione (o smantellamento) in atto hanno fatto il resto.
Rimane inoppugnabile il totale disinteresse dell’attuale presidente per il personale dell’Istituto, che pure dovrebbe in qualche modo rappresentare.
E la soppressione di un servizio come quello relativo alla elaborazione del modello 730, giusto per raschiare il fondo del barile, sta lì a testimoniare come in realtà l’Istituto abbia abdicato alla sua funzione di sostituto d’imposta sia nei confronti dei dipendenti che dei pensionati.
Perché il quadro sia tuttavia completo, va messo nella giusta evidenza quello che si sostanzia come un regalo non indifferente per CAF e patronati.
I quali, appollaiati come avvoltoi, non aspettavano altro per elargire con roboanti avvisi al personale INPS la loro “assistenza – consulenza – compilazione” (della cui gratuità dubitiamo fortemente), nonché a familiari, parenti e amici… .