La protesta di oggi si inquadra nei criteri di mobilita dei vigili del fuoco, dopo anni di sacrifici per potere accedere alla qualifica superiore i vigili del fuoco si vedono costretti ad emigrare nelle città del nord.
Tutto ciò con aggravio di spese e di collegamenti famigliari lasciati in Calabria.
E quando è il momento di rientrare nella propria sede si mettono di traverso le raccomandazioni e la politica.
E quello che sta succedendo a Catanzaro, per favorire un parente dell’attuale dirigente regionale si scavalca qualsiasi graduatorie, e per fargli posto con la scusante di essere stato eletto consigliere in un paese di 1500 abitanti, tentano di scavalcare i diritti di 20 V.V.F in attesa di rientrare.
Già in passato lo stesso “parente “ ha avuto modo agevolarsi delle “conoscenze”, tant’è che: da quando è stato trasferito da Roma a Crotone ha usufruito delle “amicizie” per prestare servizio vicino al suo parente!
Ora diciamo basta, cominceremo uno sciopero della fame ad oltranza fino a quando non saranno ristabilite le mobilità secondo accordi nazionali cioè “ i trasferimenti in base alla legge 267 non incidono sulla mobilità ordinaria” e permettano a tutti vigili del fuoco in graduatoria di rientrare nelle proprie sedi di residenza.
Non è accettabile che si possa giocare sulla pelle dei lavoratori per favorire chicchessia, abbiamo già tollerato tanto in questi anni per vedere parenti sempre a casa ed altri lavoratori sballottati in tutte le città della penisola - senza averne diritto, ed ora si vorrebbe perpetuare ancora su questa linea di clientelismo più becero!
I vigili del fuoco di Catanzaro hanno necessità di essere tranquilli e di avere diritti garantiti e non essere vessati – non è pensabile garantire il soccorso alla popolazione in queste condizioni - con favoritismi per parenti ed amici!
O il Ministro ci assicura garanzie per tutti i vigili del fuoco con criteri stabiliti sulla mobilità altrimenti si assumeranno la responsabilità delle nostre azioni.
Vi avvisiamo che con noi abbiamo una lattina di benzina e ci daremo fuoco se qualcuno tenta di smobilitare la nostra protesta e lo sciopero della fame