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Comunicati nazionali

Negli enti locali come gli autoferrotranvieri: un contratto bidone che si può cambiare!

Roma,

Ancora sul Contratto Enti Locali 2002-2005 (Volantino RdB)

 C'è ancora chi considera i dipendenti pubblici dei privilegiati!

Noi crediamo, e lo abbiamo sempre sostenuto, che la privatizzazione del rapporto di lavoro dei dipendenti pubblici sia una vera disgrazia perché somma il peggio del pubblico al peggio del privato.

I fatti, purtroppo, ci danno ragione!

Vediamo così che interi pezzi di amministrazione pubblica vengono privatizzati o dismessi creando esuberi e/o trasferimenti proprio come succede per le aziende; un esempio emblematico è quello del CONI: i lavoratori di questo Ente erano nella Pubblica Amministrazione, specificatamente nel comparto Parastato fino a luglio 2002, quando, con un vero e proprio blitz del governo, l’Ente è stato privatizzato, diventando Coni spa, la cui nuova dirigenza, alla luce dei passivi di bilancio, ha proposto un «piano industriale» di risanamento che prevede 2500 esuberi su 4000 dipendenti, senza contare che i dipendenti rimasero all'epoca per diversi mesi senza stipendio e solo le iniziative di lotta riuscirono a sbloccare la situazione. Non è andata meglio alle migliaia di lavoratori addetti ai servizi di manutenzione del Comune di Milano che attraverso la cessione del servizio ai privati, con il pieno accordo tra Cgil Cisl Uil e Amministrazione, hanno subito una drastica riduzione del salario e dei diritti.

Analoga sorte potrebbe toccare ai lavoratori delle Agenzie Fiscali e del Demanio dove è in corso un'aspra battaglia. E che dire dei progetti di militarizzazione dei Vigili del Fuoco?

Possiamo ben dire che da questo punto di vista i lavoratori subiscono le gravissime conseguenze delle privatizzazioni selvagge nella Pubblica Amministrazione volute, sostenute e rivendicate da tutti i governi che si sono succeduti dal 1993 ad oggi e da Cgil Cisl Uil che attraverso la concertazione le hanno legittimate.

In questo quadro i rinnovi contrattuali - definiti sulla base dell’inflazione programmata, così come previsto dalfamigerato Accordo di Luglio del 1993  tra Governo, Confindustria e Cgil Cisl Uil, non possono più essere accettati dai lavoratori.

Se gli autoferrotranvieri (cui va tutta la nostra solidarietà e sostegno) si stanno opponendo fieramente a un analogo contratto, nel pubblico impiego le cose non vanno meglio:

- ad oggi i contratti firmati e applicati - dopo due anni di mancato rinnovo! - sono solo quelli dei Ministeri, del Parastato e della Scuola, i cui dipendenti hanno potuto godere dei favolosi aumenti già erogati;

- per i comparti Agenzie Fiscali, Presidenza del Consiglio dei Ministri e Vigili del Fuoco la trattativa si è bloccata per contrapposizioni tra le stesse organizzazioni sindacali che in maggioranza sono disponibili ad accettare gli aumenti indicati dal Governo cui si oppone soltanto la RdB-Cub;

- per i comparti Università e Ricerca non vi sono ancora direttive del Governo (!) proprio in considerazione dei processi di smantellamento in atto in questi settori;

- per la Sanità e gli Enti Locali sono state sottoscritte le preintese, ma manca ancora la firma definitiva e quindi i soldi!

Per il nostro contratto la preintesa fu sottoscritta il 16 ottobre, ma sia il Comitato di Settore che il governo hanno pensato bene di tenerlo un mese ciascuno, fino ad arrivare al 19 dicembre, giorno in cui il Consiglio dei Ministri ha dato l'ok.
Il 2 gennaio l'Aran ha trasmesso la preintesa alla Corte dei Conti per il relativo nulla osta e quindi, sempre che non succeda di peggio, la firma definitiva non potrà arrivare che a fine gennaio. Significa che, se le Amministrazioni saranno poi rapide, si potrebbero vedere i primi soldi nella busta di febbraio 2004!

VERGOGNA!

Lavoratori, non si può più restare a guardare, ormai gli spazi di manovra sono finiti, i salari non bastano più e non vi è più certezza e garanzia dei diritti e del posto di lavoro.

Rilanciamo la battaglia in tutti i posti di lavoro, costruiamo una piattaforma di contratto decentrato che stravolga il CCNL e faccia recuperare salario e diritti per tutti.