Direzione Interregionale Vigili del Fuoco Veneto e T.A.A.
Ing. Loris MUNARO
Comando Provinciale Vigili del Fuoco Belluno
Ing. Matteo CARRETTO
Comando Provinciale Vigili del Fuoco Vicenza
Ing. Andrea GATTUSO
e, p.c. Prefetture di Belluno e Vicenza
OGGETTO: Pianificazione di emergenza “grandi dighe”
Spett.li
La Direzione Centrale per l’Emergenza, il Soccorso Tecnico e l’Antincendio Boschivo con nota prot. 29744 del 7 settembre 2021 ha emanato una circolare indirizzata alle Direzione Regionali e Interregionali in merito alla gestione degli iter procedimentali previsti dalla Direttiva P.C.M. 08/07/2014 “Indirizzi operativi inerenti l’attività di protezione civile nell’ambito dei bacini in cui siano presenti grandi dighe” , al fine di assicurare ed evidenziare indicazioni omogenee alle strutture centrali e territoriali del CNVF e alcuni aspetti di carattere generale utili a consentire la più rapida definizione degli iter procedimentali previsti dalla normativa in argomento, anche nell’ambito di eventuali attività di supporto alle Prefetture, con particolare riferimento all’inquadramento generale del contesto di rischio connesso alla presenza di grandi dighe, ai Documenti di Protezione Civile (DPC), ai Piani di Emergenza Dighe (PED), ai piani discendenti del CNVF e alle ulteriori indicazioni operative connesse con l’applicazione delle vigenti disposizioni in materia di piani territoriali di protezione civile.
La citata Direttiva “dighe”, definisce le procedure e le attività di gestione dell’emergenza finalizzate alla sicurezza delle dighe e dei territori a valle. In particolare, essa intende:
• stabilire le condizioni di attivazione delle fasi di allerta;
• definire le azioni conseguenti all’attivazione delle fasi di allerta medesime;
• stabilire i legami funzionali e procedurali tra i vari soggetti coinvolti;
• individuare i soggetti istituzionalmente preposti alla predisposizione dei piani di emergenza delle dighe.
Di fatto, le disposizioni della Direttiva “dighe” si attuano attraverso la redazione di due distinti documenti: il Documento di Protezione Civile (DPC) e il Piano di Emergenza della Diga (PED).
Il DPC è un documento predisposto dall’Ufficio Tecnico Dighe competente per il territorio, con il concorso dell’Autorità Competente per l’alveo di valle, della Protezione Civile Regionale, del Gestore e approvato dal Prefetto.
Il PED è un documento predisposto e approvato dalla Regione in accordo con le Prefetture che definisce le fasi operative e le attività che il sistema di Protezione Civile deve intraprendere per gestire in maniera coordinata e pianificata gli eventuali pericoli legati alle dighe.
A seguito della trasmissione da parte del Prefetto al Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del soccorso pubblico e della Difesa Civile di copia del Documento di Protezione Civile, la Direzione Centrale per l’Emergenza provvederà a inoltrare lo stesso alle strutture territoriali del CNVVF che definiranno l’attivazione dei vigili del fuoco nell’ambito dei Piani di Emergenza Dighe.
La nota indicata in premessa incarica le Direzioni Regionali e Interregionali a elaborare delle procedure di seguito elencate:
• predisporre “piani di intervento” discendenti in modo da assicurare sinergie con le strutture di protezione civile regionale, in forma coordinata con i Comandi dipendenti;
• assicurare attività di raccordo e coordinamento dei Comandi di pertinenza anche per gli aspetti di omogeneità di impiego dei sistemi informativi cartografici da parte del personale TAS.
Altresì, i Comandi dovranno:
• relazionarsi con le Prefetture competenti per territorio, assicurando in tali sedi la massima collaborazione per la completa definizione della procedura di attivazione delle strutture di soccorso in ambito provinciale per le varie fasi di allerta previste in relazione a ciascuno scenario di emergenza;
• predisporre “piani di intervento” discendenti in modo da assicurare sinergie con le strutture di protezione civile provinciali/Città metropolitane, d’ambito e comunali;
• seguire le attività di aggiornamento e di coordinamento dei propri piani con quanto previsto dal PED predisposto ed approvato da ciascuna Regione interessata;
• sviluppare in particolare il modello di intervento come previsto al punto 2.4 della Direttiva PCM 30 aprile 2021 e della nota attuativa della Direzione Centrale Emergenza n. 23338 del 13/07/2021 contenente le prime indicazioni tecniche per le attività di competenza del CNVVF, con particolare riguardo all’allertamento, alla prontezza operativa, agli scenari di rischio, all’organizzazione del soccorso, al coordinamento con altre componenti del sistema di protezione civile, alla definizione delle aree di emergenza, alla logistica, al presidio territoriale nonché al censimento dei danni conseguenti agli eventi calamitosi; la risposta operativa nell’ambito del PED sarà comunque pianificata prioritariamente in funzione delle infrastrutture (es. centri abitati, infrastrutture viarie, strutture sensibili) e della popolazione potenzialmente coinvolte negli scenari. Tali elementi risulteranno utili anche ai fini della restituzione cartografica delle informazioni rilevanti da utilizzare per la gestione dell’emergenza, evidenziando in particolare i siti di specifico interesse VF (centri di raccolta e smistamento risorse, campi base, PCA, aree di ammassamento, ecc..). Le restituzioni cartografiche dovranno poi essere riportate sul Geoportale VF con le indicazioni operative che saranno successivamente fornite dalla Direzione Centrale Emergenza.
Considerato che nel territorio Veneto sono presenti 17 “Grandi dighe” di cui 16 in provincia di Belluno e 1 in provincia di Vicenza,alcune con oltre un secolo di vita, sarebbe opportuno conoscere se la circolare a firma del Capo del Corpo sia stata attuata e se sono state riferite eventuali problematiche alla Direzione Centrale per l’Emergenza.
Alla luce del tempo trascorso dall’emanazione dell’enunciata Circolare corre l’obbligo di conoscere se codesta Direzione Interregionale e i Comandi in indirizzo, per loro competenza, abbiano recepito la nota del Capo del Corpo indicando cortesemente alla Scrivente lo stato dell’arte.
Si attende un riscontro.
Per il Coordinamento Regionale USB VVF Veneto
Enrico Marchetto