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Referendum Sasa, i lavoratori bocciano l’accordo ponte. Ora riaprire il tavolo con tutti i sindacati

Nazionale,

Lo spoglio delle schede elettorali per il referendum di validazione dell’accordo ponte del 14 giugno 2022 e del PDR 2022 della Sasa Spa di Bolzano, si è concluso con una secca bocciatura dell’accordo ponte con 156 voti contrari e 108 favorevoli, e con l’approvazione per una manciata di voti di margine del PDR per l’anno 2022.

Chiaro ed inequivocabile il risultato, che conferma la posizione espressa a più riprese dai lavoratori, anche con le tre iniziative di sciopero dalle altissime percentuali di adesione, ovvero che il personale della Sasa non è disposto ad accettare un accordo che baratta indennità storiche con qualche diaria riconosciuta solo su alcuni turni di guida che escono dal comune di residenza lavorativa.

Appare altresì evidente alla luce del risultato referendario, che i lavoratori non si sono fatti scoraggiare dalle pressioni ricevute, comprese quelle dell’assessore alla Mobilità, il quale in occasione dell’ultima azione di sciopero aveva attaccato direttamente USB e di rimando anche la maggioranza dei lavoratori che in tale giornata aveva aderito allo sciopero ed al corteo per le vie di Bolzano, definendo le iniziative sindacali “opinabili” in quanto a suo dire compromettevano l’intesa sull’accordo transitorio, oggi bocciato nettamente dai lavoratori.

Lavoratori che come già espresso anche in precedenza chiedono a gran voce effettivi e cospicui aumenti salariali e non accordi transitori che di fatto non risolverebbero la situazione ma sposterebbero al massimo il problema di qualche mese.

Per queste ragioni come USB non possiamo che ribadire la necessità dell’apertura di un tavolo di trattativa, con tutte le compagini sindacali presenti in azienda, che entri effettivamente nel merito del problema individuando la soluzione, ovvero riconoscendo a tutti i lavoratori e non solo ad una parte di essi gli aumenti salariali necessari a far fronte al costo della vita ed alla tipologia di lavoro svolta.

Come USB auspichiamo che il risultato del referendum serva da ulteriore spinta affinché si giunga ad un accordo complessivo che intervenga sia sulla parte economica che normativa e che ascolti finalmente le richieste dei lavoratori, così da porre fine alla fuga di autisti rendendo l’azienda nuovamente attrattiva e risolvendo la carenza di personale che influisce negativamente sulla qualità del servizio, come auspicato anche dai sindaci di Bolzano e Merano.

USB Lavoro Privato Trentino Alto Adige - Settore Trasporti