Attacco in corso, da parte delle forze dell'ordine, contro alcune delle palazzine occupate da centinaia di famiglie lo scorso 6 dicembre. Ma la gente resiste sia a Ponte di Nona, che a Torrevecchia e in Via Ostiense.
11.30: le famiglie occupanti stanno resistendo agli sgomberi. Sia a Torrevecchia che a Ponte di Nona sono salite sui tetti e si rifiutano di uscire dalle case occupate. La manovra ha messo in crisi la polizia. Situazione di stallo.
Continuano i tentativi di sgombero delle palazzine occupate dai coordinamenti romani del movimento per il diritto all’abitare lo scorso 6 dicembre. Quel giorno, in diverse parti della città, furono addirittura 9 gli edifici abbandonati – alcuni di proprietà degli enti privatizzati, altri di noti palazzinari - di cui presero possesso alcune centinaia di famiglie di senza casa.
Pochi giorni dopo una delle palazzine, in via di Settecamini, venne sgomberata, mentre un’altra in via Prenestina riuscì a resistere e ad evitare lo sfratto.
Ma questa mattina le ‘forze dell’ordine’ sono tornate alla carica. Questa mattina all’alba alcune volanti si sono presentate davanti all’occupazione dei Blocchi Precari Metropolitani in viale delle Province, abbandonando poi la zona dopo circa un’ora. Una visita che ha destato immediatamente allarme tra i coordinamenti romani per il diritto all’abitare che si sono immediatamente mobilitati. Ed infatti poco dopo 15 camionette cariche di agenti in tenuta antisommossa si sono presentate sia a Ponte di Nona che a via di Torrevecchia 156, davanti all'ex clinica Valle Fiorita. Allo stato, a Ponte di Nona, una delle palazzine occupate il 6 dicembre e due precedenti occupazioni sono state sgomberate mentre invece le famiglie che hanno preso possesso dell’altro edificio una settimana fa stanno provando a resistere. Le famiglie cacciate dagli improvvisati appartamenti hanno denunciato che i poliziotti si sono accaniti su arredi e suppellettili distruggendoli.
Stesso scenario anche in via di Torrevecchia dove gli occupanti denunciano una presenza di forze dell’ordine molto massiccia, ma in questo caso l’occupazione starebbe ancora resistendo all’incursione della celere. Sul posto stanno arrivando attivisti del movimento per il diritto alla casa per dare man forte agli occupanti mentre le famiglie che abitano nelle altre palazzine occupate il 6 dicembre – una in Via Prenestina - stanno preparandosi ad un'eventuale aggressione.
A metà mattinata è stato diffuso l'allarme anche dall'ex palazzina abbandonata di proprietà dell'Acea, in via Ostiense 124, trasformata in uno studentato dai collettivi che l'hanno occupata lo scorso 6 dicembre.
Casa, sgomberate occupazioni a Ponte di Nona
Resiste il presidio sul tetto a Torrevecchia
Cadono i presidi abitativi creati dai movimenti per il diritto all'abitare il 6 dicembre scorso. Medici: "Requisire le abitazioni sfitte per darle ai senza casa". SeL chiede lo stop degli sgomberi e l'apertura di trattative con gli occupanti
di VIOLA GIANNOLIIl 6 dicembre, giorno dello sciopero generale indetto dalla Fiom, Roma aveva visto spuntare otto occupazioni abitative, da Ostiense al Prenestino. Se il giorno dopo la polizia si era presentata davanti allo spazio sulla Tiburtina in zona Settecamini cacciando gli occupanti, stamattina sono iniziati gli sgomberi delle quattro palazzine occupate a Ponte di Nona.
Dopo una lunga trattativa, le famiglie in emergenza abitativa hanno deciso di abbandonare gli stabili senza essere identificati. Molti di loro si sono spostati a Torrevecchia, nell'ex clinica Valle Fiorita, dove invece gli occupanti, saliti in massa sul tetto, hanno resistito al tentativo di sgombero.
Ora sono centinaia le persone che presidiano le abitazioni, tra occupanti e gente accorsa alla notizia dell'arrivo delle camionette della polizia che avevano sbarrato la strada intorno alle 10.
"Dove andiamo resistiamo!" dicono gli occupanti. "Ancora una volta questa città risponde in tenuta antisommossa a un gigantesco disagio sociale - spiega Sandro Medici, presidente del X Municipio e candidato a sindaco di Roma - E' ormai intollerabile che in questa città ci siamo 200mila appartamenti vuoti
(13 dicembre 2012)