Abbiamo letto con grande attenzione e anche con piacere, la lettera ad un quotidiano di due membri delle segreterie regionali di Filcem-Cgil e Uilcem-Uil, in merito alla questione dell’acqua potabile.
In questo articolo, si afferma con insolita perentorietà, il concetto che l’acqua è un bene primario e che la sua gestione deve essere pubblica, e l’articolo terminava con gravi critiche alla Sorical.
Benvenuti!
Sono anni che in perfetta solitudine, il sindacato RdB/Cub sta ponendo il problema della gestione dell’acqua e dei rapporti con la Sorical che in Calabria cura la rete idrica.
Infatti, come è noto, nella nostra regione dal 1° novembre 2004, la competenze sulla gestione dell’acqua è stata affidata alla Sorical, società a capitale misto pubblico-privato; la parte privata, però, costituita dalla società francese Veolià, pur essendo minoritaria, ha di fatto il controllo totale sulla società e questo sindacato, ha già da diverso tempo espresso tutte le perplessità su questa gestione, avanzando riserve soprattutto sulle modalità di controllo, sull’entità e sulla specificità degli investimenti effettuati.
Il fatto che oggi altri intervengano sulla questione, dimostra come la RdB/Cub avesse ragione sin da subito.
Quello che ci pare bizzarro, è che nello stesso articolo venga richiamato anche protocollo d’intesa del 22 luglio 2003, con il quale proprio Cgil, Cisl e Uil avevano dato il via libera al distacco dei lavoratori Regionali del settore acquedottistico, presso la Sorical atto fondamentale perché questa potesse iniziare la sua attività.
Nello stesso protocollo, però, era anche previsto e sottoscritto che da lì a poco doveva essere definita la legge di trasferimento del personale Regionale nella società Sorical: ebbene, sono passati quasi sei anni e, non solo la legge non è stata mai fatta, ma gran parte del personale è confluito in Sorical, usufruendo di una norma sull’esodo volontario incentivato!
In questi anni tutte queste anomalie sono state denunciate da questo sindacato, così come è stata espressa forte preoccupazione per i controlli nella gestione della Sorical, che avrebbero potuto (dovuto, secondo noi) essere affidati a quei lavoratori del servizio idrico regionale, parcheggiati ormai da anni senza che le loro professionalità siano sfruttate.
Questi dubbi e queste perplessità, la RdB/CUB li ha espressi chiaramente, in un incontro bilaterale, anche all’assessore regionale Incarnato, il quale concordando con quanto da noi denunciato, aveva promesso interventi risolutivi, che a tutt’oggi non ci sono stati.
Oggi, però, altri interrogativi si affacciano alla luce e sono legati al contratto di finanziamento di 240 milioni di euro che la Sorical ha stipulato con la banca irlandese Depfa, quella già nota, purtroppo, per i cosiddetti investimenti derivati, tristemente noti in questi mesi di crisi mondiale.
Questo finanziamento dovrebbe servire a pagare gli investimenti che sinora la Sorical non ha fatto, ma che i cittadini hanno pagato in termini di aumento esponenziale delle bollette dell’acqua.
Bene su questo finanziamento, come sindacato presente sul territorio e come cittadini calabresi, chiediamo di avere precisazioni e rassicurazioni sulla figura del “garante finanziario”.
Ciò che temiamo, infatti, come RdB/Cub, è che il “garante” sia la Regione Calabria, o comunque la parte pubblica, e che quindi alla fine il conto (e che conto!) di questa “operazione bancaria” sarà pagata interamente dai cittadini Calabresi.
Dopo aver pagati i debiti di Alitalia e risanato le banche, non vorremmo che i calabresi dovessero pagare anche le eventuali esposizioni bancarie di Sorical.
Se questi sono gli argomenti centrali e se si ha intenzione di fare battaglie concrete e non solo a parole, la RdB/Cub è disponibile ad avere anche confronti con altre organizzazioni sindacali.
In caso contrario le denunce le porteremo avanti da soli: ci siamo abituati, siamo un sindacato forte e sappiamo di poter contare sull’appoggio dei cittadini.