Si è svolto mercoledì 29 marzo, nell'ambito dello sciopero delle lavoratrici delle pulizie e ausiliariato degli asili comunali di Taranto proclamato dall'USB e dallo SLAI Cobas, l'incontro con la Direzione Pubblica Istruzione del Comune di Taranto, alla presenza degli assessori Luppino e Viggiano e del consigliere Castronovi. È stato un confronto proficuo che ha consentito di fare qualche passo in avanti nella direzione degli orari di lavoro e del reddito della lavoratrici che da troppi anni vivono una condizione di precarietà, fatta di poche ore di lavoro, bassi salari e periodiche sospensioni dell'attività lavorativa senza retribuzione, pur garantendo un servizio essenziale per l'intera comunità.
In particolare, l'amministrazione comunale e la direzione competente, mostrando attenzione alle ragioni della giusta protesta delle lavoratrici, hanno comunicato la volontà di utilizzare tutte le ultime risorse economiche destinabili all'appalto in questione per un incremento di 3 ore di lavoro settimanali pro capite, a partire dal prossimo anno educativo (settembre 2023), di redistribuire tra le lavoratrici in forza le ore di lavoro derivanti dall'eventuale collocamento in pensione del personale e di verificare la possibilità di impiegare le lavoratrici anche nelle eventuali attività aggiuntive derivanti dalla realizzazioni di progetti finanziati. Nello stesso tempo hanno confermato la volontà di andare avanti nel progetto di internalizzazione, deliberato dal Consiglio comunale, a fine appalto in corso, con aumento effettivo di ore e salario.
Si tratta di un altro piccolo miglioramento nella condizione di tutte le lavoratrici, conquistato con la lotta e la determinazione di alcune, organizzate nei sindacati combattivi dell'USB e dello Slai Cobas, ma ancora insufficiente per sostenere di aver raggiunto la soglia della dignità lavorativa e fermare la mobilitazione.
Sull’immediato i sindacati USB e Slai cobas hanno chiesto che si vada in realtà da settembre ad un incremento di 6 ore settimanali (1 ora in più al giorno). Registriamo inoltre ancora il completo disinteresse della società appaltatrice, Servizi Integrati srl, di fronte alle legittime rivendicazioni delle sue dipendenti, imprigionate da anni in un lavoro povero, faticoso e svolto per giunta senza le attrezzature previste dal capitolato d'appalto. Un'azienda che, al di là degli annunci, si rende ancora indisponibile ad avviare qualunque vera trattativa per il riconoscimento di concreti miglioramenti salariali e delle condizioni di sicurezza.
Per queste ragioni, le lavoratrici non intendono retrocedere di un solo passo e a breve renderemo note le prossime iniziative di lotta.
USB Lavoro Privato
Slai Cobas per il sindacato di classe