Stanno accadendo una serie di episodi spiacevoli nei confronti dei lavoratori dei Servizi di Pubblicità Immobiliare su cui occorre fare immediatamente chiarezza per evitare spiacevoli sorprese.
CHIUSURA DELLE CONSERVATORIE
Sono ormai cinque mesi che chiediamo chiarimenti in merito alla paventata chiusura delle Conservatorie senza ottenere risposte chiare e soddisfacenti ma soltanto generiche rassicurazioni. Allora, noi di RdB, che abbiamo il brutto vizio di ficcare il naso cominciamo a cercare altrove le risposte alle nostre domande.
Così facendo abbiamo scoperto che, presso la Direzione centrale dell’Agenzia del Territorio, è stato istituito un gruppo di lavoro per il trasferimento delle sezioni staccate di Pubblicità Immobiliare presso gli uffici provinciali di rispettiva competenza.
Questa Commissione, a seguito dell’emanazione della legge 69 del 18 giugno 2009 (art. 64), che prevede la possibilità, e non l’obbligo, di accorpare le sedi staccate dei Servizi di Pubblicità Immobiliare agli Uffici Provinciali da cui dipendono per competenza, sembra stia valutando la chiusura di Conservatorie poste a meno di 50 Km dal capoluogo di provincia e che movimentino un numero di formalità inferiore a 10.000/anno.
Proseguiamo quindi a chiedere un incontro perché i lavoratori meritano una risposta chiara su questioni così importanti e delicate.
SPERIMENTAZIONE
A partire dal 1 aprile 2010 i lavoratori della Pubblicità Immobiliare si troveranno un bel pesce d’aprile sulla schiena, o meglio un enorme lente d’ingrandimento sulla testa, infatti, in alcune città partirà una sperimentazione per rilevare per ogni lavoratore i tempi di svolgimento di qualsiasi tipo di lavorazione, dalle trascrizioni al tempo impiegato per rispondere al telefono.
In tutto questo l’Amministrazione non vede neanche la necessità di informare le OO.SS. mentre occorre un confronto aperto e chiaro prima che accada come all’Agenzia delle Entrate dove una riorganizzazione selvaggia sta creando forti contrasti sul territorio.
CARICHI DI LAVORO
La ciliegina sulla torta l’ha messa la sentenza della Corte di Cassazione (4077/2010) che ha dichiarato che non è possibile iscrivere un ipoteca se il debito del contribuente non supera gli 8.000 euro. Questo comporterà la cancellazione di tutte le ipoteche inferiori a 8.000 euro con un aumento del carico di lavoro non previsto nel budget del 2010 che dovrà essere riconsiderato.
Quello che come RdB continuiamo a far notare all’Amministrazione è che non può convocarci ogni 3 mesi perché le problematiche in atto sono molte e le risposte devono essere chiare ed immediate. Il 17 febbraio ci aveva assicurato a breve un incontro per chiarire le modalità di calcolo delle giornate di presenza per il pagamento della produttività d’ufficio, per completare l’accordo sulla ripartizione dei fondi 2008, che ancora prevede il pagamento delle posizioni disagiate e di responsabilità, stabilire i criteri per i passaggi di fascia economica per cui sono stati accantonati 7 milioni di euro già per il 2009, per i passaggi tra le aree e le nuove assunzioni, siamo arrivati a marzo e di convocazioni neanche l’ombra.
Sinceramente non capiamo perché trascorra così tanto tempo tra un incontro e l’altro e l’unica risposta che riusciamo a dare ai lavoratori è che non c’è la volontà per arrivare a conclusione di questi importanti accordi.
Noi continueremo a incalzare affinché gli accordi e le risposte arrivino in fretta e speriamo di riuscire a svegliare anche chi vive in un incomprensibile torpore.