Egregio signor Marco Gobbetti,
Lei passa per essere uomo riservato e gentile. Si sa tutto della sua carriera nei vari marchi del lusso ma praticamente nulla della vita privata, se non che è vicentino, sposato e che ha tre figlie. Evidentemente tiene a privacy e rispetto.
Proprio per questo vorremmo chiederLe, in qualità di nuovo Ceo Burberry, se risponde ai suoi standard di rispetto e gentilezza e a quelli aziendali, la frase “Vatti a fare una scopata, zitella di merda. Sei una poraccia sfigata”, rivolta da un caporeparto dello store di via Condotti a una dipendente.
Fa forse parte della futura strategia aziendale, terrorizzare e infangare le lavoratrici di Burberry? Il suo salario annuale di 1,1 milioni di sterline sarà legato alle vendite del prodotto o al numero di insulti elargiti ai lavoratori? E gli eventuali 7 milioni di bonus da cosa dipenderanno, dall’inasprimento di videosorveglianza e perquisizioni sui dipendenti?
Siccome a USB siamo gente fiduciosa, Le annunciamo che giovedì 6 saremo nello store in occasione della visita del management londinese, per ascoltare dalla Sua viva voce che opinione si è fatto a proposito del pasticciaccio brutto di via Condotti, e che tipo di provvedimenti intende adottare. Le lasceremo anche una copia della denuncia contro il caporeparto in questione.
A Elena, la lavoratrice vittima del fatto, porteremo un mazzo di rose bianche come testimonianza dell’incondizionato sostegno di USB e per ricordare a Burberry che la violenza, soprattutto quella di genere, deve uscire dai luoghi di lavoro. A partire da quelli che, come si dice a Roma, “se la tirano”.
USB Lavoro Privato