LE LOTTE SINDACALI DIVENTANO ESTORSIONE
E’ IL NUOVO PATTO SOCIALE CHE AVANZA
La logistica non è solo un settore produttivo sul quale costruire l’intervento sindacale, è un ganglio vitale dell’attuale assetto produttivo. La movimentazione delle merci e delle materie prime è vitale sia per le dimensioni del mercato sia per i processi di delocalizzazione produttiva messi in atto per recuperare profitto. Le lotte sindacali in tale settore sono in grado di inceppare la catena del valore di cui la logistica è l’anello debole per come organizzata e per lo sfruttamento selvaggio che viene praticato e che spinge i lavoratori alla lotta.
L’arresto dei nostri compagni, a cui va la nostra solidarietà, è un fatto gravissimo, costruito con intento strategico che va oltre la questione vertenziale. In passato abbiamo assistito a tentativi di criminalizzare le lotte sindacali, ma mai con una progettualità tale che va oltre il dato materiale e si pone obiettivi che si propongono di apportare modifiche strutturali nelle già massacrate relazioni sindacali.
Il primo obiettivo è fermare le lotte e l’organizzazione dei lavoratori colpendo i delegati sindacali più esposti, isolandoli dai lavoratori e dall’opinione pubblica con accuse degne della migliore malavita organizzata. Se non sei interno al sistema di potere sei da criminalizzare, tecnica già sperimentata con i non vaccinati e con i putiniani.
Il secondo obiettivo rimane quello della regolamentazione futura delle lotta con sullo sfondo il diritto di sciopero sempre nel mirino e che potrebbe avere un salto di qualità nelle sue limitazioni.
Il terzo obiettivo è quello di mettere a tacere o almeno marginalizzare le organizzazioni sindacali che non accettano il modello di relazioni imposto dal governo.
L’USB è da tempo al centro del mirino subendo prima l’allontanamento dai tavoli istituzionali di confronto con il governo, poi la raffica di denunce contro i suoi militanti, non ultimo la provocazione della pistola nel bagno. Poiché tutto questo sembra non bastare ora si costruisce un teorema che assimila l’USB ad una banda di malfattori estorsori e violenti in modo da costringerci ad una lunga difesa legale e a dover ricostruire l’immagine pubblica del sindacato.
La migliore risposta è la mobilitazione unitaria del sindacalismo conflittuale e dei sinceri democratici a difesa delle libertà, della democrazie e del pluralismo sindacali.
USB pensionati aderisce alle iniziative che verranno programmate a difesa dei compagni arrestati e dell’organizzazione e chiede ai propri aderenti di garantire una partecipazione convinta e numerosa.
È evidente che è in gioco il futuro delle relazioni sindacali nel paese nel momento in cui si preannuncia un ulteriore aggravamento dell’attacco alle condizioni sociali di lavoratori e non con la economia di guerra utilizzata come copertura ideologica per un profondo riassetto sociale.
Il nuovo patto sociale richiesto da più parti sarebbe la formalizzazione di questo processo e si preannuncia con questa inchiesta della magistratura che costruisce analogie tra organizzazioni sindacali e organizzazioni malavitose nelle modalità e negli scopi.
Solidarietà ai compagni arrestati e mobilitazione ad oltranza nei prossimo giorni.
19/07/2022
ESECUTIVO NAZIONALE
USB PENSIONATI