Il Ministro dell’Istruzione ha trovato il modo di porre fine all’annoso problema delle reggenze.
Ogni anno, secondo quanto affermato dallo stesso Ministro, 950 scuole non hanno un dirigente scolastico a causa dei pensionamenti, dei trasferimenti o, molto più frequentemente, della mancanza di personale. Finora il problema è stato affrontato con il pannicello caldo delle reggenze: a un DS già in titolare presso un’istituzione scolastica ne veniva affidata anche un’altra e a volte anche altre due. Insomma, un incarico che diventava un massacro per i DS più seri, l’abbandono di due, tre istituti per i DS meno organizzati. Istituti che, vale la pena ricordare, hanno già oggi un limite minimo di alunni pari a 600, limite che per avviare questa manovra salirà a 900.
Come risolvere il problema? Il Ministero ha ben pensato di accorpare tra loro almeno 500 istituti, tranquillizzando il Paese che non abbatterà fisicamente nessun edificio scolastico e nessun plesso dei 40.466 esistenti (ma a quanto pare non ne costruirà di nuovi, né intende ammodernare le strutture fatiscenti o mettere a norma quelle, la maggioranza, ancora prive delle corrette certificazioni, ma questa è un’altra storia).
In questo modo, anziché investire denaro pubblico per garantire il funzionamento di ogni istituzione, si va a risparmiare non soltanto sulle figure dei dirigenti, ma anche su tutte le figure amministrative. Per due istituti basteranno un solo DS, un solo DSGA, un solo staff di segreteria! Per quanto riguarda i DSGA, i Direttori dei Servizi Generali e Amministrativi, il cui compito è la gestione economica delle scuole e la gestione diretta del personale ATA, siamo oggi in una condizione di sottodimensionamento gravissimo e il ruolo è spesso ricoperto da Assistenti Amministrativi incaricati, in attesa del bando di concorso.
Che poi il carico di lavoro di ciascuna di queste figure diventi insostenibile al Ministro poco importa. Ricordiamo che la gran parte degli istituti scolastici, in particolare degli istituti comprensivi, è composta da almeno tre plessi, spesso dislocati su comuni diversi con una molteplicità di problemi legati ai trasporti, alla gestione del personale da parte delle segreterie, alla costanza di rapporti con la dirigenza, oltre che alla carenza di organico docente e ATA, con collaboratori scolastici spesso costretti a lavorare in solitaria in un plesso, docenti sballottati da un comune all’altro, referenti di plesso che si ergono a generali di un esercito esausto.
Quanti plessi dovrà gestire, quindi, ogni singolo dirigente scolastico? Quanto aumenterà il carico di lavoro del personale amministrativo che gestisce i lavoratori, mantenendo fermi i limiti alle supplenze, vietate quando la segreteria è composta da più di tre unità e per assenze di durata inferiore ai trenta giorni?
USB Scuola è profondamente contraria a questo piano di distruzione della qualità della scuola pubblica statale, di riduzione con la mannaia delle unità di DSGA e Assistenti Amministrativi, che saranno i più colpiti da questo provvedimento. Chiediamo un piano di assunzioni serio e consistente per Dirigenti Scolastici e DSGA, l’eliminazione delle limitazioni alle supplenze di tutto il personale ATA.
Diciamo un no convinto e fermo a questo ulteriore passo verso la rovina della scuola pubblica statale!