Dopo aver interrotto il servizio di raccolta dei Modelli 730 dei pensionati ed aver rinunciato a svolgere la funzione di sostituto d’imposta, da quest’anno l’INPS non assicura più l’invio per posta dei Modelli CUD ma li mette a disposizione dei cittadini utenti soltanto per via telematica. La decisione è stata presa dal governo Monti con la Legge di stabilità 2013, nel dichiarato intento di ottenere risparmi dal taglio del servizio. La stessa norma prevede che, su richiesta del cittadino, l’INPS debba provvedere ad inviare il CUD.
L’operazione si sta rivelando un boomerang e alla fine la norma decisa dal governo dei professori avrà prodotto invece degli agognati risparmi un costo aggiuntivo per i cittadini e per la collettività. Le sedi dell’INPS sono prese d’assalto dai pensionati che reclamano la stampa del CUD e l’ente di previdenza è costretto ad impiegare su tale adempimento diverse centinaia di funzionari. Molte richieste arrivano al contact center dell’INPS o a quei soggetti privati, come CAF, Commercialisti, Consulenti, ai quali l’INPS affida con sempre maggiore frequenza servizi svolti in precedenza dall’ente. Con una spesa di € 3,30 il cittadino può chiedere la stampa del CUD allo “sportello amico” delle Poste, rendendosi così conto di quanto sia poco amica la rete pensata dall’ex ministro Brunetta e di cosa significhi privatizzare i servizi.
E quelli che volessero utilizzare il canale telematico? Devono chiedere la consegna di un PIN, del quale una parte viene rilasciata al momento della richiesta e un’altra spedita successivamente a casa. Ma non si sarebbe risparmiato denaro pubblico spedendo il CUD invece del PIN?
La ricerca dei risparmi è un pretesto per attaccare le funzioni delle amministrazioni pubbliche e smantellare il Welfare. Rispondiamo a questo ennesimo attacco ai servizi pubblici con un…
VaffanCUD – Presidio di protesta
davanti alla Direzione generale dell’INPS
il 27 marzo alle ore 10
Invitiamo i cittadini a partecipare alla manifestazione per difendere insieme i servizi.