Ricordate la lotta delle lavoratrici Venchi? In piena pandemia Venchi, azienda in cui i sindacati non esistono di un settore, quello del commercio, dove il lavoro è diventato schiavitù, decide di disfarsi di 10 lavoratrici sindacalizzate USB. Come prova a farlo? Le trasferisce al Nord Italia, allora zona rossa Covid, perché chiude uno dei 7 negozi presenti nel territorio di Roma, uno dei due dell'aeroporto di Fiumicino in cui le lavoratrici venivano impiegate!
Così denunciano nell'immediato il tentativo di indurle alle dimissioni mettendo in atto, di fatto, un vero e proprio licenziamento. Aggiungiamo solo, per ricordare, la lunga anzianità delle lavoratrici e il fatto che venivano da una battaglia contro la Venchi per la qualità della vita, contro turni di lavoro impossibili.
Iniziano la loro battaglia girando vari posti, Comune di Fiumicino, Parlamento, Regione Lazio, la piazza di “Non una di meno”, e con determinazione in 10 vincono contro una multinazionale come Venchi. “Vincere si può con la lotta” è lo striscione che portano alla manifestazione promossa da USB alla Regione Lazio sulla crisi generalizzata dei lavoratori, come testimonianza della loro vittoria.
Ebbene, la lotta non finisce mai per i lavoratori e le lavoratrici, perché le aziende anche quando subiscono sconfitte non si fermano e fanno di tutto per mettere i lavoratori in difficoltà. Una delle lavoratrici Venchi viene trasferita, dopo la vittoria, a un negozio di Roma Termini, nonostante la presenza di negozi ben più vicini alla sua abitazione. Venchi sa bene che è madre di gemelli di pochi anni, unico genitore nell'accudimento, invalida al 70% per un trascorso di patologia oncologica.
Ovviamente è part-time con assegnazione di turni settimanali che variano da settimana in settimana. Tutto questo in violazione delle norme part- time che stabiliscono l'obbligatorietà della collocazione temporale dell'attività lavorativa. Le assegnano turni impossibili da svolgere. Lei continua a testa alta la sua battaglia e la porta di nuovo dentro un tribunale.
Oggi possiamo dare la bella notizia: la lavoratrice vince di nuovo. Il Tribunale di Roma le ha riconosciuto dei turni compatibili con la sua condizione familiare.
Vince in via definitiva perché il Tribunale di Roma in composizione collegiale ha rigettato il ricorso Venchi, confermando il primo provvedimento del Tribunale di Roma che le aveva assegnato turni compatibili con le sue condizioni familiari.
Un ringraziamento particolare agli avvocati USB Pasquale Crupi e Riccardo Faranda, che accompagnano le lavoratrici e i lavoratori nelle loro battaglie con la stessa passione che ci mettono tutti i delegati e attivisti USB.
Sentenza importante per un settore, quello del commercio, dove l'abbandono del posto di lavoro per condizioni di impiego e turni impossibili è altissimo, soprattutto da parte delle donne.
Vincere si può con la lotta
USB Lavoro Privato Roma
Roma, 13 luglio 2022