Nella mattina di oggi 19 marzo, Sevel ha comunicato ai sindacati firmatari (di tutto) del CCSL la volontà e l’esigenza di partire a maggio con una turnazione a 17 turni ma con il turno notturno fisso e non a rotazione, in pratica a Sevel non basta nemmeno tutta la libertà di scelta offerta dal CCSL.
L’USB è assolutamente contraria a questa ipotesi in quanto:
Studi scientifici, come quello effettuato dall’IARC di Lione e da altri enti di ricerca, hanno evidenziato come ci sia un nesso tra lavori con turnazioni e aumento di probabilità di malattie cardiovascolari e neoplasie. In particolar modo se si lavora per lunghi periodi solo su turno di notte queste percentuali sono ancor più alte in quanto l’organismo non produrrebbe quantità sufficiente di melatonina, sostanza che riduce la possibilità di formazione di alcune tipologie di tumori (polmone,seno, ecc.);
Sconvolgerebbe la vita quotidiana di tanti lavoratori non permettendo una facile coniugazione tra vita lavorativa e famigliare;
Non ci sarebbe nessun beneficio a livello economico per i lavoratori;
Non ci sarebbe nessuna riduzione dell’orario lavorativo settimanale a parità di salario, come sta accadendo in tutta Europa, che permetterebbe anche una mitigazione dell’impatto della nuova rivoluzione digitale (Industria 4.0) sui livelli occupazionali dei prossimi anni.
Naturalmente comprendiamo che l’aumento di produzione è positivo ma riteniamo non più rimandabile un serio ragionamento sulla riduzione dell’orario di lavoro settimanale a parità di salario.
L’USB sta elaborando una proposta da sottoporre ad azienda, Istituzioni vari MISE ecc. per una riduzione di orario settimanale di lavoro a parità di salario e che consiste in:
4 turni giornalieri da 6 ore ciascuno dal lunedì al venerdì;
Un turno da 6 ore al sabato mattina;
Tale turnazione andrebbe a soddisfare le esigenze produttive dell’azienda (aumento di produttività), e non andrebbe ad incidere negativamente come con altre soluzioni sulla vita delle persone, logicamente tale turnazione dovrebbe essere sovvenzionata da fondi pubblici:
Destinando al progetto una piccola parte dei 4/5 miliardi di euro annui che gli ultimi governi destinano alla così chiamata Industria 4.0 e che inevitabilmente rendono più competitive le nostre aziende ma a scapito della capacità occupazionale ( si prevede nei prossimi anni una perdita del 40% dei posti di lavoro in tutta Europa);
Attingendo al fondo Europeo per l’occupazione che è nato proprio per realizzare la piena occupazione nel continente;
Creando sgravi fiscali regionali e statali .
Tale progetto necessita di tempi realizzativi non brevissimi e comunque andrebbe fatto partire entro la fine del 2019, mentre per andare incontro alle esigenze produttive dell’azienda, nell’immediato, proponiamo che i 17 turni richiesti vengano svolti, temporaneamente, con completa rotazione e al sabato 2 turni di 6 ore con un incentivo, visto che si chiede un sacrificio ai lavoratori, di 40 euro sul sabato mattina e 60 sul pomeriggio.
Ciò comporterebbe un iniziale riduzione dell’orario lavorativo settimanale senza alcuna perdita salariale, anzi la presenza di un incentivo andrebbe a giustificare l’ennesimo sacrificio che viene chiesto ai lavoratori sevel.
E’ naturale che questa dovrebbe essere una soluzione che deve essere superata nel più breve tempo possibile per passare ai 4 turni da 6 ore che permetterebbero di portare le ore lavorative annue a circa 1500 annue come già da anni accade in Francia, Germania ed altri paesi del nord Europa dove, guarda il caso, il tasso di occupazione è notevolmente più alto rispetto a paesi come l’Italia, la Spagna , la Grecia, ecc. dove l’orario settimanale è ancora al di sopra delle 40 ore.
LAVORARE MENO, LAVORARE TUTTI NON E’ UNO SLOGAN MA UNA NECESSITA’ IMPRESCINDIBILE.
Coord. USB Lavoro Privato Prov. di Chieti
RSA SEVEL USB