Il 3 marzo 2015 sarà una giornata particolare per tutti noi di USB. In migliaia di uffici pubblici quasi tre milioni di lavoratori della pubblica amministrazione saranno chiamati a votare, fino al 5 marzo, per rinnovare le Rappresentanze Sindacali Unitarie, e in alcune migliaia di luoghi di lavoro potranno trovare il simbolo dell’USB su cui “lasciare un segno”. Contemporaneamente, presso il Tribunale di Roma, si terrà l’udienza definitiva della causa da noi promossa contro il testo unico sulla rappresentanza sindacale siglato il 10 gennaio 2014 tra cgilcisluil e confindustria . Quel Testo unico, poi sottoscritto da quasi tutte le organizzazioni sindacali del pianeta, dall’ugl alla cisal dalla confsal alla confederazione cobas, impedisce, nel settore privato a chi non lo sottoscrive, di presentare proprie liste alle RSU. E così sono ormai moltissimi i luoghi di lavoro in cui le liste USB sono state rifiutate dalle commissioni elettorali formate da cgilcisluilugl ecc. proprio perché non abbiamo sottoscritto quell’accordo che vieta l’espressione di qualsiasi dissenso nelle fabbriche e nelle aziende se c’è un accordo sottoscritto dalla maggioranza delle RSU.
C’è da giurare che se la nostra causa non otterrà il risultato di riuscire a inceppare il meccanismo del Testo unico, le sue previsioni verranno estese per legge anche al pubblico impiego dove ormai da quasi venti anni la USB (prima RdB e SdL) alle elezioni delle RSU ottiene risultati straordinari che ci hanno permesso di consolidarci e di crescere e di diventare l’unico sindacato alternativo, indipendente e di classe nel mondo del lavoro.
La grande manifestazione di sabato 28 a Milano, convocata dal Forum Diritti/lavoro anche sul tema della democrazia sindacale, la partecipazione di migliaia di lavoratori iscritti alla USB ci fanno ben sperare per l’esito delle elezioni nel pubblico impiego e dovrebbero rappresentare un monito a chi, in affanno di consensi e sottoscrivendo patti reazionari con i padroni, cerca di eliminare chi sta crescendo nel pubblico impiego come nei trasporti, nelle fabbriche come nella grande distribuzione, nei territori e nel ruolo internazionale semplicemente svolgendo il proprio ruolo di sindacato, ruolo che loro non svolgono più da tempo.
Aspetteremo con tranquillità il verdetto della Magistratura sul nostro ricorso, sapendo che comunque l’organizzazione saprà in ogni caso continuare a svolgere il proprio ruolo e a praticare il conflitto, quale che sia la sentenza.
Aspetteremo con tranquillità il risultato delle urne nel pubblico impiego, sapendo che la USB è e rimarrà una organizzazione maggiormente rappresentativa, non tanto perché ce lo certificano le urne e il Ministero, quanto perché lo dicono le lotte che conduciamo quotidianamente e il grande gradimento che riscontriamo in ogni luogo di lavoro.
Buona lotta e buon voto a tutti!