Giuseppe è uno dei "burdel del paciugo" che da settimane svologno almeno una parte del lavoro che non sta svolgendo lo stato: spalare fango, svuotare case e cantine. Ma non può bastare, lo stato non si sta assumendo le sue responsabilità e per questo Giuseppe si è incatenato davanti alla caserma di Viale Vicini per chiedere che finalmente si sblocchi questa situazione, e ci resterà fino al 2 giugno quando a Bologna partirà la manifestazione "Soldi ai territori, non alla guerra!" da Piazza dell'Unità alle 10:30!
Sono ormai tre settimane che i soccorsi pesano sulle spalle di pochi, mentre la Regione è impegnata solo a imporre Bonaccini come commissario straordinario e il governo nazionale ha varato il Decreto Alluvione con un ritardo disarmante, ed è arrivato alla fine un decreto con poche risorse per i territorio e invece un'accelerazione sui rigassificatori.
In una Regione in cui il 60% della popolazione è a rischio idrogeologico, serve ribaltare le priorità: basta usare le risorse dello stato per alimentare la guerra, bisogna sostenere le famiglie, le piccole attività, i territori periferici! Bisogna archiviare la legge regionale sull'urbanistica che ha permesso il consumo e la sigillazione del suolo! Bisogna togliere i nostri territori dalle mani dei palazzinari, dell'industria del cemento e della logistica!
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