LA CARICA DEI MILLEDUECENTO
(114/22) Teams non ce l’ha fatta a reggere la voglia di partecipazione che avete espresso ieri. In milleduecento vi siete collegati all’assemblea nazionale online convocata dalla USB, ma tanti di voi non sono riusciti ad entrare. Non ci aspettavamo tanta partecipazione e per questo non avevamo attivato anche i canali social per seguire i lavori dell’assemblea. Ci scusiamo per questa sottovalutazione e la prossima volta sicuramente ripristineremo anche le altre modalità di partecipazione. Ma veniamo ai contenuti.
SCIOPERO GENERALE DEL 2 DICEMBRE
Alla luce della manovra economica 2023 presentata dal Governo Meloni lo sciopero generale di tutte le categorie, proclamato per l’intera giornata del 2 dicembre da quasi tutte le maggiori organizzazioni sindacali di base e conflittuali, assume ancora più importanza. Una Legge di Stabilità che guarda essenzialmente alle imprese, con la Presidente del Consiglio che promette agli industriali che non saranno “disturbati” nella loro attività. Una dichiarazione di resa di fronte all’evasione fiscale e contributiva che resta uno dei grandi temi non affrontati in modo adeguato. Anzi, alcune misure entrate nella manovra sembrano incoraggiarla. Si estende la Flat Tax al 15% ai lavoratori autonomi, si porta il limite dell’utilizzo del contante da 2.500 a 5.000 euro, sale da 30 a 60 euro l’importo per l’utilizzo del POS, la rivalutazione piena delle pensioni si ferma a quelle da 2.000 euro lordi, si taglia la spesa dei ministeri. Il 28 novembre siamo andati davanti alla sede dell’ENI a Roma per chiedere la requisizione dei 50 miliardi di extraprofitti accumulati dalle aziende energetiche grazie alla speculazione innescata a seguito del conflitto bellico tra Russia e Ucraina. Quei soldi dovrebbero andare a sostenere la spesa sociale invece continuano ad arricchire le aziende fornitrici di energia. Nella Legge di Stabilità arrivata ieri alle Camere non ci sono stanziamenti per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego, scaduti a dicembre del 2021, quindi, ancora una volta, se tutto “andrà bene” il contratto sarà rinnovato a fine triennio nel 2024, a fronte di un costo della vita già aumentato almeno del 20%. Le lavoratrici e i lavoratori dell’INPS hanno anche motivi in più per partecipare allo sciopero e mandare un segnale a questa Amministrazione che ha introdotto le pagelline, ha varato una revisione organizzativa definita “reassessment” che non funziona, sta smantellando l’informatica dell’INPS. Vi invitiamo ad aderire numerosi allo sciopero generale del 2 dicembre e a sostenere la protesta partecipando alle iniziative territoriali.
MANIFESTAZIONE NAZIONALE DEL 3 DICEMBRE
Il 3 dicembre un vasto cartello di organizzazioni sindacali di base e conflittuali, di forze politiche e associazioni, ha convocato una manifestazione nazionale a Roma, con corteo da Piazza della Repubblica alle ore 14, per dare forza alla ricerca di una soluzione di pace al conflitto tra Russia e Ucraina. L’escalation bellica, che rischia di sfociare in un conflitto mondiale, non può essere la soluzione. La frase “abbassate le armi, alzate i salari” non è solo uno slogan ma la sintesi di un programma sindacale e politico che punta ad una soluzione dei conflitti su base diplomatica, sostenendo una riduzione degli armamenti a fronte di maggiori investimenti nella spesa sociale, nel lavoro, nei salari. L’esatto contrario di quello che fa il Governo, che porta la spesa militare al 2% del PIL. Ci vediamo in piazza il 3 dicembre, insieme a tutti quelli che operano ogni giorno per la pace e per la difesa dei più deboli.
PROGRESSIONI ECONOMICHE E PASSAGGI DI AREA
Abbiamo saputo che è imminente la pubblicazione dei bandi per le progressioni economiche all’interno delle aree sulla base del previgente ordinamento. Anche noi abbiamo firmato l’accordo che assicura il 67% delle progressioni in area C e il 100% nelle Aree A e B. Ci siamo battuti perché vi fosse la possibilità per tutti di avere la progressione economica, proponendo anche un accordo biennale che non è stato accettato, ma, di fronte ad una proposta dell’Amministrazione che limitava i passaggi a meno del 50% del personale interessato, siamo riusciti a raggiungere un risultato accettabile e per nulla scontato.
Il prossimo 13 dicembre andrà in Consiglio d’Amministrazione la graduatoria per i passaggi in Area C del personale laureato, che avranno decorrenza 1° gennaio 2023.
Continuiamo ad insistere con l’Amministrazione per l’avvio della contrattazione per la definizione delle “famiglie professionali”, passaggio propedeutico per poter pubblicare i bandi per i passaggi di area in deroga al possesso del titolo di studio richiesto per l’accesso dall’esterno (Art. 18 del CCNL 9 maggio 2022). Inutile continuare a chiedere i passaggi se prima non si contrattano le famiglie professionali, in tal modo si prendono in giro i lavoratori e non li si informa correttamente. Così come non è vero che bisogna necessariamente aspettare l’approvazione del nuovo Piano dei Fabbisogni, perché già oggi sono possibili più di 100 passaggi in Area C e si potrebbe cominciare da quelli. C’è tempo fino a dicembre 2024 per l’applicazione della norma contrattuale e dobbiamo fare in modo che tutti i lavoratori delle Aree A e B trovino posto nell’area superiore, ma è bene realizzare già oggi quello che è possibile. Purtroppo, la contrattazione per la definizione delle famiglie professionali non parte perché siamo in un periodo di cambio alla guida della direzione centrale risorse umane e a pagare lo scotto di queste scelte organizzative dei vertici sono i lavoratori interessati. Ci rivolgiamo al presidente Tridico e gli chiediamo d’intervenire per rompere gli indugi e attivare immediatamente la contrattazione, chiamando al tavolo anche chi da gennaio guiderà le risorse umane, perché non è accettabile questa situazione di stallo.
ASSUNZIONI E MOBILITÀ NAZIONALE
Il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso dei partecipanti al concorso di consulente per la protezione sociale che risultavano malati al momento delle prove e il 12 dicembre ci sarà una sessione di recupero. Ci sono altri ricorsi dei non ammessi. Ragionevolmente, le assunzioni dei 4.082 vincitori e idonei del concorso non potranno avvenire prima del mese di febbraio 2023, quindi la mobilità nazionale potrebbe trovare attuazione a ridosso dell’estate, un tempo limite a nostro parere per permettere a chi ha figli in età scolastica di trasferirsi in tempo prima della riapertura delle scuole. Resta la necessità di procedere ad ulteriori assunzioni a fronte dei continui pensionamenti e degli adempimenti assegnati all’ente, per ultimo i compiti in precedenza assolti dalle Commissioni mediche di verifica del Ministero dell’economia e delle Finanze.
VALUTAZIONE INDIVIDUALE
Alla richiesta di pubblicità delle schede di valutazione individuale, inviata all’INPS dallo Studio legale Galleano per conto della USB lo scorso 24 ottobre, non è stata data ancora risposta. Abbiamo dato mandato al legale di predisporre il ricorso legale. Nel corso dell’assemblea di ieri abbiamo rinnovato la disponibilità della USB a mettere in contatto con la nostra rete di legali i colleghi che volessero presentare ricorso contro il giudizio ricevuto per il 2021. Le spese di questi ricorsi sarebbero a carico dei ricorsisti. Dal dibattito è emerso che in molti territori devono essere ancora consegnate le schede intermedie del 2022 e siamo a fine novembre. Che buffonata!!!
LAVORO AGILE
Ancora tanti i problemi aperti a livello territoriale nella gestione del programma AULA a causa dell’irrigidimento di diversi dirigenti, che ancora non colgono l’importanza di riuscire a coniugare le esigenze lavorative con quelle personali dei lavoratori. Abbiamo ribadito l’impegno della USB a sollecitare l’Amministrazione per la definizione di misure economiche che coprano il valore del buono pasto e delle spese energetiche per il personale in lavoro agile.
PROGETTI TERRITORIALI
Già nel corso della trattativa all’Aran per il rinnovo del contratto collettivo avevamo espresso la nostra contrarietà a legare il 20% dell’incentivo speciale a progetti definiti territorialmente, a differenza di altri che affermavano di voler valorizzare il ruolo delle RSU. Eravamo coscienti che già a livello nazionale non si contratta la produttività ma è decisa unilateralmente dall’amministrazione, figuriamoci a livello territoriale. Stiamo mettendo nelle mani dei dirigenti di sede il 20% dell’incentivo dei lavoratori e questo ci preoccupa. Oggi anche le organizzazioni sindacali che all’Aran sgomitavano per far introdurre quella norma all’INPS appaiono titubanti, chiedono rassicurazioni, si muovono con cautela. Ma non ci potevano pensare prima?
COSTITUZIONE 3-I SPA E ASSEGNAZIONE INFORMATICI
Il Governo ha designato il presidente della 3-I SpA. È Claudio Anastasio, a darne notizia è stato il sito d’informazione online key4biz. Si va così componendo la governance della 3-I SpA, società alla quale anche l’attuale Governo non vuole rinunciare per non perdere i 155 milioni di finanziamento previsti dal PNRR. La nostra contrarietà all’operazione resta netta e continuiamo a parlare di privatizzazione dell’informatica INPS e di smantellamento, anche a seguito dei trasferimenti dei funzionari informatici INPS alle direzioni centrali. Continuiamo a sostenere che le scelte che riguardano l’informatica non devono interessare solo chi lavora in quella direzione centrale, perché hanno ricadute su tutta l’attività dell’Istituto.
AREA SANITARIA
L’area sanitaria continua ad essere in sofferenza di personale e a pagarne le conseguenze sono anche gli infermieri ai quali si autorizza un solo giorno di smart working a settimana. A nostro parere occorre maggiore flessibilità e, laddove le condizioni lo permettano, si deve allargare il numero di giorni in lavoro agile, così da poter venire incontro, anche se parzialmente, alle esigenze dei lavoratori interessati. Nell’assemblea di ieri abbiamo ribadito le proposte che facciamo da anni riguardo la formazione degli infermieri, che potrebbe vedere un protagonismo dell’INPS a garanzia della crescita professionale di tale personale.
AREA VIGILANZA
Con il nuovo Governo la USB tornerà a proporre una revisione delle attuali disposizioni legislative, che impediscono all’INPS di assumere nuovi ispettori di vigilanza. Nel frattempo, è necessario salvaguardare la retribuzione accessoria di quel personale, decurtata a seguito del trasferimento alle sedi regionali. Abbiamo investito della questione l’attuale direttore centrale delle risorse umane, ma anche il presidente e il direttore generale si devono sentire impegnati a salvaguardare il livello di retribuzione degli ispettori di vigilanza.
INTERNALIZZAZIONE CONTACT CENTER
Il 28 novembre abbiamo incontrato il presidente e l’intera delegazione trattante a seguito della decisione di coinvolgere il personale INPS nei primi giorni di avvio della nuova gestione del contact center da parte di INPS Servizi, la società in house dell’INPS. La USB ha fortemente voluto l’internalizzazione del contact center, essendo impegnata quotidianamente a favorire il rientro delle attività esternalizzate, anche se la formula scelta in questo caso si limita ad una parziale internalizzazione. Il presidente ha rappresentato la necessità che nei primi quattro giorni di servizio il personale INPS sostituisca quello del contact center, poiché le infrastrutture sono state completamente ridisegnate e la migrazione da Comdata a Inps Servizi ha bisogno di alcuni giorni di rodaggio. Si vuole evitare che eventuali disservizi gettino un’ombra sull’intera operazione. Per questo è stato previsto il ripristino momentaneo dei centralini provinciali già utilizzati nel periodo della pandemia. Comprendiamo i timori dell’Amministrazione e abbiamo proposto di abilitare gli operatori del contact center alla gestione del centralino provinciale. Ci è stato detto che tale soluzione non è possibile dal punto di vista contrattuale e tecnico. Abbiamo quindi chiesto che il reclutamento di personale per tale servizio avvenga esclusivamente su base volontaria. Ci risulta che in alcuni territori si sta facendo ricorso ai volontari mentre in altri no. Al solito, si è persa l’occasione per fornire un’indicazione univoca su tutto il territorio nazionale.
MOBILITÀ TRA PROFILI
Abbiamo riferito nel corso dell’assemblea di aver sollecitato l’Amministrazione ad emanare nuovi bandi per la mobilità verso i profili specialistici, in considerazione delle professionalità presenti in Istituto e della carenza cronica nei diversi profili. Una sollecitazione che avremo cura di riproporre al nuovo direttore centrale risorse umane che s’insedierà il prossimo 1° gennaio.
Come a volte accade, anche in questo dettagliato resoconto dell’assemblea ci saremo dimenticati di riportare qualche tema o magari abbiamo trascurato qualche categoria, ma questo non vuol dire disattenzione sulle diverse questioni. Il nostro impegno è rivolto come sempre a tutto il personale, cercando di svolgere la nostra attività con serietà, senza facili proclami o false promesse.