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Industria

Attivo nazionale dei lavoratori metalmeccanici. Per un CCNL metalmeccanico che superi le disuguaglianze e unisca i lavoratori

Bologna,

L’ attivo nazionale dei metalmeccanici USB tenutosi a Bologna lo scorso 6 dicembre ’18, ha visto la partecipazione di molte RSU e RSA impegnate in piccole e grandi aziende, dalla STM alla Perini, passando per Piaggio e FCA dove l’USB ha presentato una sua piattaforma che rivendica il superamento del CCSL.


Il 6 dicembre nell’anniversario della strage degli operai operata dalla Thyssen Krupp, l’assemblea si è aperta con il ricordo del pompiere Colasanti caduto in servizio. L’USB da tempo denuncia le responsabilità di un sistema che costringe i vigili del fuoco a lavorare senza copertura INAIL e con mezzi vetusti.

Dall’inizio del 2018 sono 679 i lavoratori uccisi dal profitto, senza contare gli incidenti in itinere. Una strage che è il frutto di politiche che tagliano i fondi ai corpi ispettivi (già fortemente indeboliti), che allungano l’età pensionabile, che precarizzano i lavoratori, mentre le aziende aumentano lo sfruttamento e risparmiano sulla sicurezza dei lavoratori e sul rispetto dell’ambiente.

L’attivo di Bologna ha rivendicato maggiori investimenti pubblici, più potere di controllo per i servizi ispettivi e più peso per RSU e RLS, più obblighi affinché le aziende investano in sicurezza e adottino misure e pratiche che salvaguardino la sicurezza,  la dignità dei lavoratori  e dell’ambiente.


Alla scadenza del peggior CCNL nella storia dei metalmeccanici, all’ordine del giorno dell’attivo c’era la piattaforma che l’USB vuole costruire tra i lavoratori per riconquistare un contratto nazionale. Il contratto vigente, siglato da Fim,Fiom, Uilm, infatti ha bloccato il salari, introdotto risibili compensi in beni e servizi, previsto  l’assorbimento dei super minimi, inserito limitazioni sull’utilizzo della 104 e la possibilità di derogare a questo già pessimo contratto.


Tutti gli interventi hanno concordato che di fronte al tentativo (riuscito) di svuotare CCNL e ridurre il valore dell’integrativo, occorre unire e organizzare i lavoratori per superare le disuguaglianze, per opporsi alla balcanizzazione dei diritti e dei contratti, prevista dalle direttive dell’UE in tema di riduzione dei diritti e dei salari dei lavoratori. Con la piattaforma l’USB vuole rivendicare il superamento delle divisioni imposte dai modelli contrattuali al ribasso, come gli appalti, le somministrazioni e il Jobs Act. Ad uguali mansioni, ad uguale azienda per tutti deve corrispondere il CCNL dei Metalmeccanici e il medesimo Contratto di secondo livello. Un sistema contrattuale che rimetta al centro aumenti salariali veri, piene tutele e la riduzione d’orario di lavoro a parità di salario.

Un contratto che rivendichi la necessità di difendere e rafforzare il servizio sanitario nazionale e la pensione pubblica in alternativa alla spinta speculativa verso la sanità e la previdenza privata.


Un tema specifico nella piattaforma deve riguardare la discriminazione che continua a colpire le donne lavoratrici nel salario e nei diritti, contrastando una delle forme più odiose di sfruttamento e discriminazione.


Il rinnovo contrattuale cade in un momento in cui Confindustria lamenta segnali di crisi che vorrà far pesare spingendo per un rinnovo del CCNL al ribasso, tenendo in caldo la minaccia di esuberi a fronte del calo degli ordini. Diversi delegati hanno denunciato come le aziende mentre incassano fondi UE e Governativi per la Fabbrica 4.0, al tempo stesso si preparano a licenziare. La fabbrica automatizzata richiede meno lavoratori e quelli che servono devono avere più competenze e flessibilità per rispondere alla competizione economica e tecnologica globale. La riduzione dell’orario di lavoro con strumenti che garantiscono la parità di salario è oggi un’alternativa possibile e necessaria di fronte allo sviluppo tecnologico, alla saturazione dei mercati e alla sempre più diffusa realtà di lavoratori poveri e precari.


Mentre il sindacalismo compatibile e complice sottoscrive accordi che aumentano la divisione e fanno perdere al sindacato la funzione di emancipazione degli interessi generali, l’USB è richiamata a ricomporli in una fase storica e politica molto complessa e difficile. Siamo chiamati ad operare in una strettoia, da un lato il padronato che trasversalmente attraverso le forze politiche agisce sul consenso popolare, agitando il razzismo e politiche securitarie, riesce a distogliere l’attenzione dalla politica fallimentare imposta dall’UE.

Dall’altro lato una classe lavoratrice che sembra non cogliere a pieno la partita che si sta giocando sulla sua pelle. In questo contesto la piattaforma dell’USB del settore metalmeccanico deve portare il suo contributo in sintonia con il ruolo più generale dell’azione Confederale dell’USB nel rivendicare il diritto all’emancipazione, a condizioni di lavoro giuste, rispettose dell’ambiente, salubri, sicure e ad uno Stato Sociale che sia garantito a tutti.



USB Lavoro Privato Nazionale – Settore Metalmeccanico