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Università

"Decreto Lavoro": polvere di stelle, polvere negli occhi!

Roma,

È il primo maggio. Milioni di italiani si riversano per le strade, nelle piazze e nei parchi per festeggiare quella che è, che dovrebbe essere, la loro festa: la festa dei lavoratori. Nel frattempo, si riunisce il Consiglio dei Ministri per decidere il destino di migliaia di famiglie che vivono sotto la soglia di povertà, approvando il ‘Decreto Lavoro’ che abolisce il Reddito di Cittadinanza, una misura perfettibile, ma che negli anni ha aiutato molte persone, e lo sostituisce con il cosiddetto ‘Assegno di Inclusione’. Quest’ultimo prevede requisiti quasi impossibili da raggiungere e costringerà chi lo otterrà ad accettare qualsiasi lavoro in tutto il paese, allontanandolo dai propri affetti e dalla sua terra. Un vero e proprio ricatto per milioni di persone.

Questa aberrante misura è stata presentata come necessaria per aumentare di qualche euro e per pochi mesi la busta paga di alcune categorie di lavoratori.

Ma è solo polvere di stelle, polvere negli occhi per non farci accorgere che i soldi per questa misura provengono dalle trattenute che i lavoratori stessi versano come imposte e contributi per finanziare i servizi pubblici e la previdenza sociale, che immancabilmente verranno tagliati.

È un’illusione, un numero di avanspettacolo che cerca di farci credere che il problema del generale impoverimento e l’incontrollato aumento dei prezzi siano stati causati dal Reddito di Cittadinanza, fomentando così la guerra dei poveri contro i poveri.

Solo polvere negli occhi per non farci vedere chi sono i veri nemici.

Un numero di avanspettacolo che non ci fa ridere neanche un minuto!

Pensiamo alle tasse non pagate dalle multinazionali che valgono centinaia di volte di più del Reddito di Cittadinanza.

Pensiamo alle spese per continuare ad inviare armi in Ucraina.

Ricordiamo che l’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro e che ripudia la guerra. Sappiamo che non è il Reddito di Cittadinanza il problema e che questo può essere sostituito solo con un lavoro stabile, sicuro e garantito per tutti.

 

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