La scelta fatta dal Senato Accademico del Politecnico nella seduta del 6 dicembre di non annullare il contratto di collaborazione con Frontex, nonostante tutte le testimonianze che dimostrano che il controllo delle frontiere europee fatto da questo Ente, non rispetta i diritti umani dei profughi che scappano da guerre, persecuzioni e dalla fame, lascia l’amaro in bocca a chi come USB, studenti e operatori universitari si è mobilitato per fermare questo accordo.
Non è sufficiente che il contratto preveda una clausola di garanzia che dovrebbe impegnare FRONTEX a non utilizzare la mappatura delle frontiere per respingere e fare morire di torture e stenti i profughi.
Non essendo possibile controllarne l’utilizzo , l’unica soluzione accettabile sarebbe quella di recedere dal contratto, impegnando l’ateneo a non collaborare con chi come Frontex non rispetta basilari di diritti umani o come Leonardo produce armi di guerra .
La scelta fatta dal Senato del Poli dimostra che gli Atenei, anche con l’utilizzo di fondazioni universitarie e spin-off, non si fa scrupoli nell’attirare finanziamenti collaborando con fabbricatori d’armi e con chi si arricchisce creando povertà e disperazione nel mondo.
Non è questa l’università che vogliamo, USB sarà in piazza con studenti e operatori universitari per fermare questa deriva e per una UNIVERSITA’ al servizio di uno sviluppo equo e sostenibile.
USB P.I. – Università – Reg. Piemonte