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I lavoratori dell’Istituto Superiore di Sanità in piazza il 22 maggio per il rilancio della Sanità e della Ricerca Pubbliche

Roma,

In occasione del G20 sulla Sanità due importanti giornate di lotta vedranno protagonista USB. Il 21 maggio, con lo sciopero per il rilancio della sanità pubblica, e il 22 maggio, insieme ad altre forze politiche e sindacali, con la manifestazione nazionale per rivendicare una sanità pubblica, contro la politica degli affari e contro il governo Draghi che ne è espressione, per i vaccini e la sanità pubblici, per la giustizia sociale e il diritto di tutte e tutti a lavorare e vivere dignitosamente senza rischiare salute e vita.

Alla luce di quanto è stato previsto nel PNRR appare chiaro che la pandemia nulla ha insegnato a chi governa questo Paese e a chi governa l’Europa. Il profitto continua ad essere il faro che guida le scelte e il settore pubblico viene interpretato solo come ulteriore sostegno alle imprese. Non c’è niente che affronti le criticità di Sanità, Scuola, Ricerca, solo per citare i settori più esposti durante questa pandemia, che vale la pena ricordarlo non è ancora finita. 

È passato più di un anno, abbiamo contato oltre 130mila morti solo in Italia; siamo in grande ritardo con le vaccinazioni, che che ne dica l’alpino Figliuolo, sia per i danni prodotti dalla regionalizzazione del sistema, sia per la ridotta disponibilità dei vaccini a causa delle dinamiche di mercato governate dalla logica della proprietà intellettuale.

Come lavoratori dell’Istituto Superiore di Sanità da subito siamo stati coinvolti in prima linea nella lotta al Covid-19. Da subito, come USB PI – ISS, abbiamo denunciato i limiti di una sanità tagliata e regionalizzata e già durante il lockdown avvertivamo del rischio che i brevetti rappresentassero un ostacolo nel contrasto alla pandemia e abbiamo lanciato una petizione per abolirli.

Siamo convinti che la nostra funzione di lavoratori della Ricerca Pubblica, ed in particolare dell’ISS, non si esaurisca nei laboratori, ma debba continuare anche fuori dagli enti di ricerca come impegno sociale e politico.

In nome di una Ricerca Pubblica al servizio della committenza sociale abbiamo condotto tutte le nostre lotte sindacali, a partire da quella per la stabilizzazione dei precari. Non ci esimiamo quindi, in particolare in questo momento storico, dall’interpretare il nostro ruolo a 360 gradi e quindi saremo in piazza sabato 22 contro il G20 e il Governo Draghi, per una politica su sanità e ricerca che ponga riparo ai danni prodotti da scelte scellerate i cui responsabili sono ancora oggi al Governo del Paese.

 

USB Ricerca