Martedì 6 sullo Stretto di Messina si è potuto assistere a qualcosa capace di far impallidire i più spudorati signori delle televendite: promosso dalla Cisl, si è tenuto infatti un convegno-propaganda per illustrare le magnificenze che produrrà in Calabria e in Sicilia la costruzione del Ponte sullo Stretto, con ospiti d’onore Salvini, i due presidenti forzisti Occhiuto e Schifani, l’armatore nonché padrone di casa Franza e l’ad del Gruppo FS Ferraris. Un tavolo ricco a rappresentare un coacervo di interessi dal quale naturalmente sono stati esclusi gli amministratori locali.
E mentre si sparavano cifre impressionanti sul numero di nuovi occupati, sui miliardi che arriveranno per la viabilità, sulle orde di turisti pronte a preferire un mostro di cemento ad uno dei panorami più suggestivi del mondo, arriva la notizia del ritorno di Pietro Ciucci come AD della Stretto di Messina, a ricordarci l'operazione gattopardesca che sta dietro a tutta la caciara salviniana.
L’USB da sempre è contraria a un’operazione che è già costata centinaia di milioni di euro senza riuscire a produrre uno straccio di progetto che abbia i canoni dell’esecutività. I roboanti numeri, i posti di lavoro che si creeranno, i miliardi che saranno investiti, servono solo a coprire le reali intenzioni del Governo su Calabria e Sicilia, regioni già martoriate che subiranno un’ulteriore batosta con l’introduzione dell’autonomia differenziata.
Per questo USB sarà a Torre Faro (Messina) il 17 giugno insieme agli abitanti dello Stretto per dire no a questa follia e rilancia l’appuntamento del 24 giugno a Roma contro le politiche di questo governo, in tema sociale come in quello ambientale.
Unione Sindacale di Base
Messina 7/6/23