Le temperature si abbassano e il problema di chi non ha una casa si aggrava
Non possiamo aspettare che muoia qualcuno assiderato per ricordarci che ci sono persone che si trovano per strada nella nostra città. In queste ultime due settimane, la SRU (Società di Riappropriazione Urbana) ha messo in pratica in via Guastalla un progetto di riappropriazione del territorio all’interno di un’ex area industriale non più utilizzata. Oltre al recupero di uno spazio abbandonato per metterlo a disposizione del quartiere, con attività come il doposcuola, l’assemblea sulle discriminazione di genere, il laboratorio hip hop, la trattoria popolare, la sala studio e lettura etc, è stata avviata la ristrutturazione degli uffici dismessi convertendoli a scopo abitativo. Al suo interno infatti hanno trovato casa migranti e studenti precari, che non godono dei “benefici” dati dalle politiche abitative comunali, nonostante abbiano grandi difficoltà ad accedere ai prezzi del mercato immobiliare.
Centinaia di migliaia di precari, sia italiani che migranti, hanno perso il posto di lavoro senza poter usufruire di nessun ammortizzatore sociale, tantomeno dell’accesso ai bandi di Edilizia Residenziale Sociale, per i quali diventa vincolante avere un lavoro. Neanche le statistiche ufficiali li considerano tra i 577 mila che dall’inizio dell’anno hanno perso l’occupazione, per la maggior parte di loro è solo scaduto il contratto e non è stato più rinnovato. Senza considerare tutta quella fetta di lavoratori in nero che il contratto di lavoro non l’hanno mai avuto. E’ il caso degli occupanti di questo stabile, studenti/lavoratori e migranti/lavoratori, che non hanno nessun tipo di riconoscimento per la loro difficile situazione, e che per questo hanno deciso di riprendere uno spazio abbandonato e di autorecuperarlo, affinché torni ad essere un luogo in cui poter vivere dignitosamente.
Oggi la SRU e la Rete diritti in casa chiedono al comune una soluzione abitativa compatibile alle esigenze dei nuovi abitanti di via Guastalla. Sappiamo che l’area è destinata a diventare residenziale, ma le tipologie edilizie che saranno realizzate non rispondono all’esigenza forte e chiara che viene da quella parte della popolazione che non è proprietaria di immobili e che si trova ad affrontare la crisi economica con crescente difficoltà. Non aspettiamo le ruspe per affrontare questo problema! Rivendichiamo soluzioni abitative adeguate nella nostra città.
SRU - Società di Riappropriazione Urbana e Rete diritti in casa