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Pensionati

USB Pensionati: lobby delle armi vero artefice dello stato di guerra. 20 giugno sciopero generale, 21 giugno manifestazione nazionale

Nazionale,

È ormai evidente a tutti, soprattutto a chi specula in borsa, compresi i Fondi pensione, il ruolo straordinario che ha assunto la lobby delle armi in questi ultimi anni; vera artefice di uno stato di guerra che piega ai suoi interessi l’economia mondiale.

Nel confronto sulla spesa per armamenti tra gli stati rispetto al PIL, “riarmo” è la parola che ricorre con più frequenza; una gara a chi spende di più, trasformando le economie in crisi di produzione da globalizzazione in economie di guerra.

L’Unione Europea, che ha stretto i cordoni della borsa per anni rispetto alla spesa sociale (scuola, sanità, pensioni, diritto all’abitare), ha varato un piano di finanziamento per il riarmo dei singoli stati pari a ottocento miliardi fuori dal rispetto di vincoli di bilancio, fino a ieri imposto a tutti.

Ha fatto eco in questi giorni il segretario del nato Mark Rutte affermando che è necessario un aumento della spesa per la difesa (raggiungere il 5% del PIL), anche a scapito della sicurezza sociale e della sanità, in ossequio al presidente americano Trump.

La spesa per la difesa del nostro paese è oggi pari a 32 miliardi e arrivare al 5% significherebbe più che triplicare i costi.

La presidente del consiglio Giorgia Meloni ha annunciato che al prossimo vertice all’Aja del 24 e 25 giugno presenterà un piano per raggiungere questo risultato nei prossimi anni, senza conseguenze rispetto alla spesa sociale.

Affermazione, quest’ultima, che ben presto verrà smentita dai fatti a causa del debito del bilancio dello Stato.

La realtà è che già oggi la spesa per armamenti incide sulla spesa sociale ad esempio:

 

  • Per lo Stato italiano il costo di un alunno è di 7.000 euro l’anno

una bomba sganciata su Gaza costa dai 21.000 ai 432.000 Euro

  • Un solo F35 costa 103,700 milioni di euro pari a 4.320 posti letto in terapia intensiva o alla spesa per 168.892 pensioni minime.
  • Un solo carro armato italiano Centauro costa 6,7 milioni di euro pari a 12.400 pensioni sociali.
  • Un solo aereo Eurofighter costa 54,835 milioni di euro pari a 89.300 pensioni minime
  • Un solo drone Leonardo Aristotele armato costa 1 milione di euro pari a 1.628 pensioni minime

 

Sembra di essere imbarcati nella nave dei folli, che hanno deciso convintamente di buttare a mare anni di politiche di disarmo e non proliferazione degli apparati nucleari, rinunciando alla parola pace a favore della guerra e delle lobby degli armamenti.

Nel rispetto della nostra costituzione, che sancisce invece il ripudio della guerra, USB pensionati parteciperà altrettanto convintamente alla manifestazione indetta dalla confederazione USB per il giorno 21 giugno contro queste politiche guerrafondaie, sostenendo tutte le iniziative che si terrano nei vari territori in occasione dello sciopero generale del 20 giugno per ribadire con forza:

Abbassate le armi alzate salari e pensioni.

 E, ricordando Trilussa:

“Ninna nanna tu nun senti li sospiri e li lamenti de la gente che se scanna per un matto che commanna; che se scanna e che s’ammazza a vantaggio della razza. O a vantaggio d’una fede per un Dio che nun se vede, ma che serve da riparo ar Sovrano macellaro. Ché quer covo de assassini che c’insaguina la terra sa benone che la guerra è un gran giro de quattrini che prepara le risorse pe’ li ladri delle borse.”

 

USB Pensionati FdS