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Scuola

Il Genocidio non va in vacanza: USB Scuola verso lo sciopero del 20 giugno e la manifestazione #Disarmiamoli del 21 a Roma

Nazionale,

Lo sciopero generale del 20 giugno e la manifestazione nazionale Disarmiamoli del 21 a Roma sembrerebbero cadere in date poco appetibili per il mondo della scuola.
Noi non crediamo che sia così. Non lo crediamo perché nel pieno degli Esami di Stato, lavoratrici e lavoratori impegnati nel momento finale dei percorsi scolastici di più di mezzo milione di studenti e studentesse delle superiori (oltre a quelli delle medie inferiori qualora non terminati), si troveranno molto probabilmente a correggere tracce di temi o ad ascoltare interrogazioni orali che difficilmente potranno non fare riferimento a quanto sta accadendo nel mondo, agli scenari di guerra che infiammano diversi quadranti internazionali, al genocidio in diretta del popolo Palestinese da parte dello Stato terrorista israeliano. Non potranno perché sempre più nelle scuole sta prendendo forma un sentimento di indignazione e di ripulsa che vede sempre più istituti esprimersi su questi sciagurati eventi. 
Quella stessa scuola in cui purtroppo spesso ingessato e sacralizzato è stato il ricordo della Shoah, oggi sta finalmente dissociando quella parte così importante della propria coscienza da qualche presunto diritto di Israele di perpetuare il suo regime suprematista e terrorista in barba ad ogni risoluzione dell'ONU e ad ogni principio del diritto internazionale.
Per questo crediamo che lo sciopero indetto da USB per il 20 giugno contro il Genocidio Palestinese parli a tutti, a chi non potrà scioperare perché impegnato negli esami, ma anche a chi invece potrà partecipare alle svariate manifestazioni regionali che stiamo organizzando su tutto il territorio nazionale nelle principali città del Paese, ma soprattutto alla manifestazione che sabato 21 giugno alle 14 in piazza Vittorio a Roma mobiliterà le forze più coerenti e organizzate nel rifiutare questo scenario di barbarie e nel mettere radicalmente in discussione le ragioni profonde che determinano la competizione e i conflitti internazionali, come il ruolo della NATO, dell'Unione Europea, la natura e la funzione dello Stato d'Israele nel Medio-Oriente e nel mondo.
Non è uno sciopero di testimonianza, ma uno sciopero di costruzione di coscienza, in un settore lavorativo che ha una dimensione ideologica e culturale centrale, e che ha il compito istituzionale di formare le nuove generazioni. 
La ripresa delle scuole a settembre potrebbe avvenire in scenari ancora più drammatici, viste le accelerazioni tragiche ormai all'ordine del giorno, e sarà opportuno che tutto il mondo della scuola, insieme a tutto il mondo del lavoro e a quello studentesco, ragioni su come alzare il livello di mobilitazione. 
Si parla già di date per possibili mobilitazioni. Noi siamo disponibili a ragionare e confrontarci, ma avendo chiaro che la percezione del tempo negli scenari di guerra è tragicamente diversa dalla nostra. Il movimento contro la guerra deve fare un salto di qualità già adesso e il 21 giugno siamo certi che il mondo della scuola saprà dare il suo contributo di presenza e combattività.