Si è svolto oggi presso il MIMIT il primo tavolo dedicato alla definizione dell’accordo sul polo siderurgico di Piombino, con l’obiettivo di delineare il quadro complessivo di gestione dell'occupazione e delle tutele necessarie. L’incontro segue a poche settimane di distanza la sigla dell’Accordo di Programma relativo all’insediamento industriale di Metinvest, che formalizza l’avvio di un nuovo progetto siderurgico sul territorio.
USB ha preso parte a questo primo confronto evidenziando subito una criticità di fondo: l’Accordo di Programma, per come lo abbiamo letto, non contiene – almeno in questa fase preliminare – tutti gli elementi di garanzia che ci saremmo attesi. In particolare, risultano assenti riferimenti espliciti al perimetro occupazionale complessivo e manca, a nostro avviso, un impegno istituzionale chiaro e vincolante sulla tenuta e la coerenza complessiva del progetto su un polo industriale che vede coinvolte oggi due aziende, Matinvest e JswSteel. Inoltre, non si individuano strumenti di salvaguardia per i lavoratori, molti dei quali sono tuttora sospesi in ammortizzatore sociale in deroga a zero ore.
Non si tratta di una provocazione, ma di una constatazione oggettiva: il rischio concreto è che si stia giocando una partita a carte scoperte solo a metà. Da un lato, il progetto Metinvest presenta una cornice già piuttosto definita – oggi arricchita anche da un impegno numerico su 1.100 unità – mentre dall’altro resta tutta da scrivere la partita riguardante JSW Steel. Su questo secondo fronte, l’accordo di programma è ancora in discussione e gravato da numerosi elementi di incertezza legati alla gestione aziendale e alle legittime preoccupazioni che essa genera, alla luce anche di un passato segnato da impegni disattesi. Una trattativa che, se non viene affrontata unitariamente, rischia di mancare di trasparenza proprio nel momento in cui si chiede alle organizzazioni sindacali e ai lavoratori di sottoscrivere un passaggio fondamentale per il futuro dell’Accordo di Programma.
Per USB, l’Accordo avrebbe dovuto contenere fin da subito un impegno chiaro alla copertura totale dell’occupazione esistente e alla salvaguardia del perimetro produttivo integrato. Lo abbiamo ribadito oggi al Ministero, insieme alla richiesta di definire un quadro di garanzie certe e strumenti straordinari in grado di accompagnare un percorso che, è evidente, sarà lungo e complesso.
Fermo restando la nostra disponibilità ad affrontare con serietà e determinazione questo percorso – a partire dal prossimo incontro già calendarizzato per il 25 giugno – abbiamo chiesto chiarezza non solo sul piano industriale e sul cronoprogramma, ma anche sugli strumenti che il Governo intende mettere in campo per sostenere i lavoratori nel medio e lungo periodo. Senza interventi strutturali, la prospettiva reale per centinaia di lavoratori rischia di essere quella di una lunga attesa, sorretta unicamente da una copertura parziale e inadeguata del proprio salario.
Dal Ministero è comunque giunta una disponibilità a proseguire la discussione, con l’impegno dichiarato a tutelare l’intero perimetro occupazionale, a individuare le soluzioni necessarie e a mettere in campo gli strumenti utili a sostenere la transizione.
Abbiamo infine ribadito che la vicenda di Piombino non può essere affrontata come una somma di tavoli separati, ma deve essere inserita in un confronto più ampio sulla trasformazione dell’industria siderurgica strategica in Italia. Una trasformazione che richiede una visione pubblica, strumenti straordinari e un ruolo diretto dello Stato nella governance industriale, a partire proprio da Piombino.
USB Lavoro Privato – Categoria Operaia dell’Industria Nazionale