La situazione politica e umanitaria in Palestina, dove ormai da molti mesi è in corso un genocidio, non accenna a migliorare e si temono anzi ulteriori prossimi peggioramenti. Nei giorni scorsi, lo scrittore premio Nobel israeliano David Grossman si è unito – sia pure tardivamente - alle voci che anche dall’interno di Israele denunciano il genocidio in atto. Perdura invece la reticenza delle istituzioni italiane a denunciare i crimini di Israele, reticenza che si traduce nei fatti in aperta complicità con il proseguire della fornitura di armi. Evidenziamo come, sempre nei giorni scorsi, i lavoratori portuali di Genova, organizzati da USB Logistica, siano riusciti ad impedire il transito e lo smistamento di un carico di armi diretto ad Israele. È sempre più netta la frattura sul tema tra il pensiero della maggioranza della popolazione italiana e quello della classe dirigente.
L’Inps si è negli ultimi anni caratterizzato, con sempre maggiore frequenza, per iniziative di carattere extra-istituzionale a connotazione culturale o solidaristica, anche politica in senso lato. Ci riferiamo in particolare all’attivazione di - meritorie - raccolte di fondi a favore di soggetti specifici (quali i familiari di dipendenti deceduti) o di comunità colpite da disastri naturali.
Ci riferiamo anche a iniziative simboliche di solidarietà dell’Istituto, quale quella con la popolazione ucraina in occasione dello scoppio della guerra con la Russia, con i colori della bandiera ucraina proiettati sulla direzione generale.
E' però evidente l’utilizzo di un doppio standard, anche nell’individuazione delle vittime meritevoli di solidarietà. Difficile immaginare qualcosa di peggio di una carestia, causata dalla precisa volontà politica di una potenza coloniale, che colpisce indiscriminatamente tutta la popolazione palestinese, inclusi i bambini. A questo si aggiungono le uccisioni arbitrarie di civili, in particolare di quelli in fila per ricevere i pochissimi aiuti umanitari disponibili.
Recentemente, nella home page della intranet aziendale, l’Istituto ha promosso il Giubileo dei Giovani: per i giovani e per i bambini della Palestina non vi è nessun motivo per festeggiare ma solo la lotta quotidiana per sopravvivere.
Chiediamo che venga posto rimedio ad una grave reticenza – o quantomeno disattenzione – anche dell’Istituto riguardo alla crisi umanitaria a Gaza e in Cisgiordania e che vengano attivate e adeguatamente pubblicizzate iniziative di solidarietà, sia simboliche che concrete quali apposite raccolte di fondi.
In attesa di cortese riscontro, cordiali saluti.
Roma, 6 agosto 2025 Sergio Noferi per USB Pubblico Impiego Inps