Il Gruppo Iren opera nelle sue relazioni con il mondo esterno in un modo che ricorda purtroppo il famoso Marchese del Grillo e il suo celeberrimo “Io so io e voi nun sete un...”.
A far le spese di questo atteggiamento, che a differenza del grande Sordi in questo caso non diverte proprio nessuno, è niente meno che il Prefetto di Genova. Il Gruppo questa mattina ha infatti bellamente ignorato la convocazione del rappresentante del Governo per il tavolo di raffreddamento avviato da USB. Un grave atto di arroganza, mai visto in tanti anni di attività sindacale, considerato che si tratta di una procedura definita per legge e vincolante per tutte le organizzazioni sindacali e le aziende prima di poter procedere con azioni di sciopero ed Iren è azienda con azionisti pubblici.
Arroganza che va a braccetto come spesso avviene con ignoranza, visto che l’azienda, contattata per le vie brevi questa mattina da una sconcertata Prefettura, ha spiegato che la propria assenza era dovuta alla mancata sottoscrizione del CCNL da parte di USB. Peccato che la firma del CCNL nulla c’entri con questa procedura regolata per legge e come detto, obligatoria per tutti, firmatari o meno di CCNL.
In realtà sappiamo benissimo quale è il vero motivo del grave sgarbo istituzionale dell'azienda: non dare conto del proprio operato e non dover fornire spiegazioni a nessuno. Precise e puntuali erano infatti le domande che intendevamo porre all’azienda: le ragioni reali della chiusura collettiva di Ferragosto che ha creato fortissimo malumore e preoccupazione tra i lavoratori, l’adeguamento dei buoni pasto, le carenze di organico nei settori gas e acqua del Tigullio, il chiarimento su un sistema di valutazione dei lavoratori opaco, penalizzante ed incomprensibile, per finire con un tema delicato come la regolamentazione del diritto di sciopero (materia peraltro che riguarda anche il Prefetto).
Rende ancor più inaccettabile questo comportamento il fatto che il Gruppo Iren appartiene anche alla collettività tramite le partecipazioni azionarie dei Comuni, in primis quello di Genova, mentre nei fatti si comporta come un ottocentesco padrone delle ferriere.
In ogni caso se Iren pensa di fermarci sbaglia di grosso. Questo atteggiamento dimostra in realtà grande debolezza, se un gruppo come Iren teme anche solo il confronto di fronte al Rappresentante del Governo con un soggetto sindacale che, a differenza di altri, pensa che il modo migliore di tutelare i lavoratori sia quello di disturbare il manovratore e non concedergli sempre il via libera.
USB valuterà ora le azioni da intraprendere per avere riscontro sulle questioni che intendeva porre all'azienda al fine di poter dare risposta alle legittime preoccupazioni dei lavoratori.
USB Lavoro Privato Genova
Genova, 15/05/2023