Questa mattina il Tribunale di Roma ha emesso sentenza di condanna penale per danni ambientali nei confronti di tre dei quattro dirigenti Acea imputati, gli ingegneri Pratesi, Testini e Polo, a seguito delle denunce
portate avanti da due dirigenti sindacali di USB che prestavano servizio presso il depuratore Acea di Roma Nord. Le denunce riguardavano sospetto inquinamento e contaminazione delle acque del fiume Tevere dal depuratore di Roma Nord, causati da sversamenti di liquami e fanghi non trattati. Due sentenze di condanna sono state emanate anche per due dirigenti della Aquaser, società partecipata di Acea, per vendita di fanghi contaminati da salmonella, destinati anche ai campi agricoli.
Questo risultato arriva dopo anni di istruttoria, che hanno fatto cadere in prescrizione anche alcuni dei reati penali, ma soprattutto dopo che i sindacalisti USB hanno subìto molteplici atti di intimidazione, quali un
processo per tentata estorsione, dal quale sono usciti assolti e un licenziamento che li ha tenuti fuori dall'azienda per oltre due anni, ritenuto illegittimo anche dalla Cassazione. Ad oltre un anno di distanza dal dispositivo di reintegra l'Acea continua ad avere atteggiamenti vessatori nei confronti dei due dirigenti sindacali, impedendogli di fatto di riprendere servizio presso il depuratore di Roma Nord, come prevede la sentenza del Tribunale Civile di Roma. Di cosa continua ad avere paura Acea?
Dal nostro canto, continueremo a sostenere la causa dei nostri dirigenti e a difendere chi, come loro, denuncia le nefandezze di aziende senza scrupoli , soprattutto se consumate a danno di lavoratori diligenti e cittadini inconsapevoli.
Fabiola Bravi
Unione Sindacale di Base - Esecutivo Lavoro Privato Roma
Aderente
alla FSM