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EPNE - Croce Rossa

La Croce Rossa Italiana getta la maschera e ancora una volta viola accordi sindacali e dignità dei lavoratori precari.


In Puglia gli oltre trenta lavoratori precari, prima impegnati nelle convenzioni dei Comitati Provinciali di Bari e Foggia, pur in presenza della sentenza vinta da CRI al Tar Puglia, vengono “deportati” verso altre destinazioni ( Milano, Torino e Roma ) e servizi. Il tutto con una proroga dei contratti di soli tre mesi e senza precise garanzie, vista l’inaffidabilità di CRI nel mantenere gli impegni anche formali, sul futuro sia in termini di rientro nella Regione di residenza sia di possibilità di prosecuzione dei rapporti di lavoro alla scadenza.
 I Lavoratori di Foggia e Bari sono stati costretti nel giro di pochi giorni a dover accettare queste destinazioni sotto il ricatto di licenziamento, in  perfetto “ modello Marchionne ”, e in dispregio degli accordi sindacali.

Ecco il futuro che CRI, mettendosi sotto i piedi anche l’ umanità uno dei principi fondativi dell’ Ente, offre ai suoi precari: il ricatto!
...o accetti le condizioni dettate,
 cioè pagare un alloggio/container 300 euro con un salario mensile da 1000 al mese, non poter usufruire di una Legge 104 ecc…,
 o vieni licenziato!!

 

  Noi temiamo che tutto ciò sia l’inizio della fine, un pericoloso apripista che provocherà un effetto domino per i circa 2000 lavoratori precari di Croce Rossa, a scadenza contratto, con il taglio del 50% del personale precario previsto a gennaio 2010 dalla manovra Tremonti.

 

Non permettiamo di scaricare i problemi di bilancio di CRI
 sulle spalle dei lavoratori e delle loro famiglie.

Se ormai l’ UNICO SCOPO di CRI È CONTINUARE A SPREMERE
LA MANODOPERA PRECARIA FINCHÈ POSSONO
E DISMETTERE LE CONVENZIONI NON PROFICUE PER LORO…
NON PERMETTIAMOGLI DI FARLO!!

 

Dobbiamo lottare e impedire che CRI diventi una seconda Alitalia o una Fiat targata Marchionne, rilanciamo la mobilitazione dei lavoratori
 con assemblee nei posti di lavoro, mobilitazioni e presidi.