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Riforma CNVVF

L'ANNIENTAMENTO CONTINUA

Roma,

Ora tocca alle Direzioni Regionali…Forse! Domani! Per il momento cominciamo a ridurre ed accorpare qualcosa!

Lavoratori,

in perfetta continuità con l’operato di tutti gli ultimi governi, si sta demolendo, poiché Cosa Pubblica, ciò che rimane del CN.VVF. Dopo le ultime “ferite da tagli” inferte al Corpo, si è di fatto creata una condizione ancora peggiore di quella immaginabile, e in continuità con gli accordi siglati tra governo e sindacati (memorandum). Viene rilanciato il luogo comune dell’inefficienza di alcuni settori della macchina statale e “ gli aumenti di efficacia ed efficienza perseguiti ricorrendo ad esternalizzazione comprimendo l’attività della pubblica amministrazione”. Tutto questo non dovrà riguardare solo le attività “core” delle attività interne, ma anche quelle delle prestazioni! In questa ottica s’inserisce la chiusura delle Direzioni Regionali, un nuovo colpo ai danni dei lavoratori e della collettività. Il ministro Amato ha rilanciato il suo progetto di alienazione delle direzioni regionali, considerate quindi un inutile strumento sul territorio. Basterebbe un po’ di memoria storica e sapere che, le calamità e i gravi eventi abbattuti sul paese hanno creato un sistema di governo dell’ emergenza regionale attraverso la gestione e organizzazione delle colonne mobili, un sistema di protezione civile capillare che punta sulla conoscenza del territorio, onde evitare un gestione del soccorso per corrispondenza. Purtroppo del soccorso tecnico urgente e delle attività di emergenza e di protezione civile ci si ricorda solo a fatto compiuto, in mancanza di questo tutti si dimenticano. L’economia detta l’agenda politica del governo, ed a gran voce viene additato il vecchio mostro dei costi della macchina statale, giammai della casta politica, non solo allo scopo di ottenere il consenso popolare ma anche per nascondere la vera finalità, quella di snellire l’azione dell’apparato statale, di cui i Vigili del Fuoco, grazie alla legge 252/04 ed al conseguente ordinamento, ne fanno sempre più parte. Auspichiamo che la paventata soppressione venga letta dai lavoratori come depauperamento della macchina del soccorso, poiché su di loro graveranno le prime negative conseguenze causa una gestione centralizzata dell’emergenza. Il danno, subdolamente, si manifesta in modo amichevole, si maschera da beneficio, sta a noi tutti smascherarlo e respingerlo al mittente attraverso la compattezza dei lavoratori, è certamente impegnativo ma non c’è altro modo.