La lotta delle addette mensa di Lodi (contro società Serenissima che non riconosce le ferie durante le feste di Natale e il contratto territoriale) si inasprisce e riceve solidarietà dai genitori dei piccoli alunni. Ieri secondo sciopero ampiamente riuscito (70 per cento di adesioni) con blocco dei furgoni che dovevano portare un pasto freddo alle mense e debole partecipazione delle addette mensa “invitate” dall'azienda a preparare i panini. È arrivata anche la polizia. Ma soprattutto la solidarietà dei genitori dei bambini che in molti si sono detti d’accordo con le scodellatrici e si sono rifiutati di far mangiare al posto di un pasto caldo (come di diritto) un mix di pietanze fredde (ma pagate allo stesso prezzo). E hanno portato a casa i figli. Si è fatta viva anche la Prefettura che ha definito il servizio mensa come essenziale. Ma, stranamente, gli scioperi delle maestre non vengono giudicati tali. Se ne deduce che a scuola si va soprattutto per mangiare non per imparare. Silenzio assoluto invece da parte della Commissione di garanzia per l’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali, l’unica istituzione che ha il diritto-dovere di pronunciarsi sull’applicazione della legge 146, quella appunto che parla di servizi pubblici essenziali. Ma, nonostante la lunghezza del suo nome, la Commissione è stata zitta perché non sa cosa dire essendo che la materia si presta (non per noi: il diritto di sciopero è garantito dalla Costituzione) a mille interpretazioni. Non ha taciuto invece il Comune per bocca dell’assessore all’istruzione Giuseppina Molinari che ha parlato di “toni violenti” e “strumentalizzazioni politiche” (???). Invece di darsi da fare per trovare una soluzione come suo dovere (dato che è il committente dell’appalto) e far rispettare i diritti acquisiti dalle scodellatrici, appoggia indiscriminatamente la Serenissima. Le addette mensa di Lodi lottano anche per la loro dignità di persone, donne e lavoratrici. Contro una politica che dimentica da sempre il mondo degli appalti, un mondo fatto di bassissimi salari, diritti negati, discriminazioni di ogni genere. Le addette mensa di Lodi non vogliono smettere di lottare organizzate da Usb Lavoro privato, FilcamsCgil e UiltucsUil che a Lodi hanno trovato unità di intenti. Anzi, inventeranno sempre nuovi metodi di mobilitazione.