Con l’approvazione del decreto Legislativo in materia di efficienza della Pubblica Amministrazione il Ministro Brunetta, coadiuvato dall’intero Governo, decide l’ennesimo furto di salario, libertà sindacali e democrazia a danno dei dipendenti pubblici.
Il Consiglio dei ministri ha oggi deciso la decurtazione di quote consistenti di salario dei dipendenti pubblici, a conferma che questo è ormai considerato la riserva aurea per finanziare le attività di governo a sostegno di imprese e banche.
Il Governo sancisce lo svuotamento del Contratto Nazionale attraverso la regolamentazione per legge dei più importanti istituti e materie contrattuali, come la retribuzione accessoria, l’organizzazione del lavoro, le ricadute sui lavoratori delle ristrutturazioni delle Amministrazioni.
Il Governo decide inoltre la modifica dei Comparti di contrattazione del Pubblico Impiego, con l’obbiettivo di esautorare le organizzazioni di settore a favore delle grandi confederazioni e di praticare una gestione centralizzata della trattativa da parte del Governo.
Il Governo assume poi la decisione gravissima di impedire lo svolgimento delle elezioni dei Rappresentanti dei Lavoratori (RSU) nel Pubblico Impiego con la scusa del loro adeguamento al nuovo modello contrattuale.
In realtà il vero obiettivo è ridurre la partecipazione diretta dei lavoratori alla vita sindacale e lo svuotamento completo degli organismi ad elezione diretta nei luoghi di lavoro.
La mobilitazione quindi è più di un dovere, è sopravvivenza sociale e recupero di quanto viene tolto quotidianamente ai lavoratori.
La RdB-CUB valutando gravissima la situazione che si è determinata con le decisioni del Consiglio dei Ministri di oggi, ha deciso l’avvio della mobilitazione di tutta la categoria e ha attivato immediatamente le procedure per la proclamazione di uno sciopero generale di tutto il Pubblico Impiego.
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8 maggio 2009 - Ansa
PA: RDB-CUB, GRAVISSIME DECISIONI CDM, SCIOPERO GENERALE
(ANSA) - ROMA, 8 MAG - La RdB-CUB valuta «gravissima la situazione che si è determinata con le decisioni del Consiglio dei Ministri di oggi» ed ha quindi deciso l'avvio della mobilitazione di tutta la categoria attivando «immediatamente le procedure per la proclamazione di uno sciopero generale di tutto il Pubblico Impiego». «Con l'approvazione del decreto Legislativo in materia di efficienza della Pubblica Amministrazione il Ministro Brunetta, coadiuvato dall'intero Governo, decide l'ennesimo furto di salario, libertà sindacali e democrazia a danno dei dipendenti pubblici» afferma l'organizzazione sindacale.
P.A.:OK SCHEMA DECRETO ANTIFANNULLONI, ALTOLÀ SINDACATI
BERLUSCONI, ORA MERITOCRAZIA; BRUNETTA, RIVOLUZIONE COPERNICANA
(ANSA) - ROMA, 8 MAG - Si avviano a diventare norme giuridiche vincolanti, i principi contenuti nel cosiddetto ddl 'antifannullonì: oggi il consiglio dei ministri ha infatti approvato lo schema di decreto legislativo che dà attuazione alla delega contenuta nella legge per l' «ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni». Un provvedimento «per la meritocrazia nella p.a.» ha sintetizzato il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi; una «rivoluzione copernicana al servizio del cittadino» l'ha definita il ministro della funzione pubblica, Renato Brunetta, annunciando che potrebbe essere operativa già da giugno. Il provvedimento, che ora verrà trasmesso alle parti sociali, attraverso il Cnel, alla Conferenza unificata e alle Commissioni parlamentari per il parere, diventerà legge solo dopo questi passaggi e la definitiva approvazione in Consiglio dei ministri. Ma già i sindacati sono sul piede di guerra: e non solo la Cgil, che già non ha firmato le intese separate delle altre organizzazioni con il ministro Brunetta. Anche la Cisl, infatti, invita il governo a «tornare indietro» minacciando «forti proteste contro questa iniziativa arbitraria»; la Rdb Cub avvia subito le procedure per indire uno sciopero generale. «Siamo molto irritati per questa invasione di campo della politica che, su una partita come quella del pubblico impiego se la canta e se la suona» tuona il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni, secondo il quale «le riforme nel lavoro e nel pubblico impiego si fanno attraverso discussioni trasparenti tra governo e sindacato: o Berlusconi torna indietro o - avverte - noi protesteremo fortemente contro questa iniziativa arbitraria». Anche la Cgil denuncia la «totale» assenza di confronto non solo con il sindacato, ma anche con il sistema delle amministrazioni locali: «nulla di nuovo da parte del ministro Brunetta, ma per quel che riguarda gli altri ministri federalisti?» si chiede responsabile del dipartimento Settori pubblici, Michele Gentile, augurandosi che «ora tutti i sindacati, chiedano un confronto urgente, certo non in sede Cnel». Il provvedimento è stato annunciato oggi dopo il cdm dallo stesso premier, il quale ha spiegato che si tratta, di misure che puntano a combattere «le inefficienze, a premiare il merito e a esigere rendicontazioni obbligatorie da parte dei dirigenti». Per «rimediare» agli «sprechi e alle inefficienze», dice ancora Berlusconi, occorre una «riorganizzazione» del pubblica amministrazione« per la quale il presidente del consiglio punta soprattutto alla »digitalizzazione« che, dice, grazie alla contemporanea digitalizzazione delle imprese e delle famiglie »sarà una spinta all'ammodernamento di tutta l'economia«. Per il ministro Brunetta, il decreto significa »trasparenza, valutazione, merito, nuovo tipo di contrattazione, azione collettiva nelle mani dei cittadini per controllare l'operato della pubblica amministrazione«. Valutazione, contrattazione, dirigenza, class action, ha aggiunto, »sembrano cose lunari; invece sono legge dello Stato«.
8 maggio 2009 - Repubblica.it
Il ministro Brunetta ha annunciato il provvedimento come una rivoluzione copernicana. Ma i confederali e i rappresentanti di categoria si ribellano, sul metodo e sul merito
Cdm, passa decreto 'antifannulloni'. Ma i sindacati attaccano il governo
ROMA - Primo via libera oggi da parte del governo per le misure "per introdurre la meritocrazia" e "consentire la digitalizzazione della pubblica amministrazione". Ma il provvedimento, definito dal ministro della Funzione Pubblica Renato Brunetta "una rivoluzione copernicana al servizio del cittadino", è stato fortemente criticato dai sindacati, dai confederali ai Cobas ai rappresentanti della polizia. Stavolta Cgil, Cisl e Uil appaiono allineate nel contestare il contenuto del decreto legislativo, che comunque verrà adesso trasmesso alle parti sociali, attraverso il Cnel, alla Conferenza unificata e alle Commissioni parlamentari per il parere, e diventerà legge solo dopo questi passaggi e la definitiva approvazione in Consiglio dei ministri. Per il ministro Brunetta il decreto significa "trasparenza, valutazione, merito, nuovo tipo di contrattazione, azione collettiva nelle mani dei cittadini per controllare l'operato della pubblica amministrazione". Valutazione, contrattazione, dirigenza, class action, ha aggiunto, "sembrano cose lunari; invece sono legge dello Stato". Prima ancora che il contenuto, i sindacati contestano il metodo: la Cisl ha infatti invita il governo a "tornare indietro". "Siamo molto irritati per questa invasione di campo della politica che, su una partita come quella del pubblico impiego se la canta e se la suona" tuona il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni, secondo il quale "le riforme nel lavoro e nel pubblico impiego si fanno attraverso discussioni trasparenti tra governo e sindacato: o Berlusconi torna indietro o noi protesteremo fortemente contro questa iniziativa arbitraria".Anche la Cgil ha denunciato la "totale" assenza di confronto non solo con il sindacato, ma anche con il sistema delle amministrazioni locali: "Nulla di nuovo da parte del ministro Brunetta, ma per quel che riguarda gli altri ministri federalisti?", ha rilevato il responsabile del dipartimento Settori pubblici, Michele Gentile, augurandosi che "ora tutti i sindacati, chiedano un confronto urgente, certo non in sede Cnel".
Più di merito le critiche di RdB-CUB, che ha quindi deciso l'avvio della mobilitazione di tutta la categoria attivando "immediatamente le procedure per la proclamazione di uno sciopero generale di tutto il pubblico impiego". "Con l'approvazione del decreto Legislativo in materia di efficienza della pubblica amministrazione il ministro Brunetta, coadiuvato dall'intero governo, decide l'ennesimo furto di salario, libertà sindacali e democrazia a danno dei dipendenti pubblici", afferma l'organizzazione sindacale.
Mentre i sindacati di polizia Siulp, Sap, Siap-Anfp, Silp-Cgil, Ugl ps, Consap, Coisp e Uilps, dicono insieme "No al tentativo del ministro della Pubblica amministrazione e l'Innovazione, Renato Brunetta, di limitare il nostro ruolo", e criticano in dettaglio la decurtazione dei salari e l'erosione dei diritti acquisiti dei poliziotti.