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Prescrizione contributi dipendenti pubblici, dopo la Usb interviene anche il C.I.V. dell'Inps

Nazionale,

A distanza di sette anni dalla soppressione dell’Inpdap, dopo la mobilitazione promossa dalla USB sulla prescrizione dei contributi dei dipendenti pubblici (comunicati pubblicati sul sito USB), l’Inps ha varato il “Progetto Eco” per la sistemazione delle posizioni assicurative.


Il “Progetto Eco” in questa fase iniziale riguarderà solo il MIUR e solo magistrati, cancellieri e personale amministrativo del Ministero della Giustizia.
Saranno acquisite ed inserite a sistema tutte le domande di riscatto, ricongiunzione, riconoscimento di periodi figurativi, per i quali esistono negli archivi dei ministeri, in forma cartacea, i provvedimenti già approvati.


L’inserimento a sistema di tali decreti consentirà anche di regolarizzare le relative posizioni assicurative, rispondendo alle segnalazioni di errori e periodi mancanti ricevute tramite la procedura on-line RVPA.


Finalmente, alla scadenza del mandato del presidente Boeri, con un ritardo spaventoso ed in modo del tutto insufficiente e parziale rispetto alla dimensione del problema, si muove qualcosa dopo l’emanazione delle circolari Inps sulla prescrizione dei contributi.


Già in occasione della prima circolare la USB è intervenuta costringendo l’Inps a posticipare l’avvio dei termini di prescrizione dal gennaio 2018 a gennaio 2019, ma la prescrizione dei contributi non versati dalle pubbliche amministrazioni rimane, in particolare per i lavoratori e le lavoratrici iscritti alla cassa CPI, la cassa insegnanti non statali.


Di fronte alle ricadute sui lavoratori determinate da tali provvedimenti, la USB ha già chiesto al Ministro per la Pubblica Amministrazione Avv. Bongiorno di eliminare totalmente la prescrizione, avanzando in alternativa la proposta di far slittare la scadenza del 1° gennaio 2019, consentendo all’Inps di sistemare le eventuali posizioni che presentino vuoti contributivi.


Oggi anche il C.I.V. dell’Inps (il Consiglio di Indirizzo e Vigilanza) nel suo rendiconto sociale presentato in questi giorni alle istituzioni pubbliche, chiede di sospendere la prescrizione dei contributi e la sistemazione delle posizioni assicurative irregolari.


Vogliamo poi fare chiarezza sul fatto che, ad eccezione della cassa CPI, la prescrizione non comporta la perdita dei contributi versati, ma determina un’incertezza sul raggiungimento del diritto a pensione a causa della incompletezza della posizione assicurativa nell’estratto conto contributivo.
I lavoratori iscritti alla cassa CPI, oltre a tale incertezza, corrono invece

il rischio di dover versare i contributi mancanti, nel caso in cui i datori di lavoro, che per effetto della prescrizione non potranno più versare il dovuto all’INPS, non provvederanno a costituire nei propri bilanci la provvista economica, la riserva matematica, a copertura del futuro trattamento pensionistico.


Da qui il nostro invito ad utilizzare il link RVPA (Richiesta Variazione Posizione Assicurativa), presente nel sito dell’Inps, per chiedere la sistemazione della posizione assicurativa incompleta, determinando in questo modo l’interruzione della prescrizione.


Sottolineiamo a tale proposito che la richiesta di inserire la documentazione relativa ai contributi e periodi mancanti, avanzata dal sistema on-line, non rappresenta un obbligo, ed il lavoratore non deve assolutamente affannarsi alla ricerca spasmodica dei documenti, visto che le norme prevedono cha tale ricerca debba essere effettuata nello scambio di informazioni tra pubbliche amministrazioni.


Al contrario è bene inserire nel riquadro delle note dell’RVPA la richiesta di sistemazione delle posizioni incomplete proprio ai fini dell’interruzione dei termini di prescrizione.


La USB P.I. sta seguendo con attenzione la vicenda, anche attraverso contatti diretti con la dirigenza Inps volti ad ottenere, vista la ormai prossima scadenza del 31/12/2018, almeno lo slittamento dei termini di prescrizione per tutti i lavoratori e le lavoratrici iscritti/e alla Cassa CPI, tra cui figurano anche gli/le insegnanti delle scuole dell’infanzia comunali.  


Vi aggiorneremo in maniera tempestiva, comunicando gli appuntamenti per eventuali iniziative che dovessero rendersi necessarie.


USB Pubblico Impiego