La Federazione USB delle Marche ha manifestato questa mattina ad Ancona in piazza Roma, per rilanciare i punti alla base dello sciopero generale nazionale.
Una delegazione ha raggiunto la sede della Prefettura per consegnare una lettera aperta al prefetto, Darco Pellos. Di seguito il testo della lettera aperta
Lettera aperta al Sig. Prefetto Dott. Darco Pellos
Con la presente, Egr. Prefetto Dott. Darco Pellos, ringraziandola per averci ricevuto, le comunichiamo tutta la nostra determinazione nella lotta:
- Per aumenti salariali di 300 euro che garantiscano il recupero di potere d’acquisto di fronte al forte aumento dei prezzi e alle perdite accumulate nel corso delle ultime tornate contrattuali;
- Per una nuova indicizzazione dei salari all’aumento reale del costo della vita;
- Contro il nuovo codice degli appalti, destinato a liberalizzare l’intero sistema con conseguenze drammatiche sulla sicurezza e con effetti gravissimi in termini di precarietà, ricattabilità e illegalità diffusa sui posti di lavoro;
- Contro il cosiddetto decreto Cutro che riporterà nella clandestinità migliaia di lavoratori migranti, costringendoli in una condizione di assoluta schiavitù;
- Contro il progetto Calderoli di autonomia differenziata e di ulteriore aumento delle disparità territoriali e sociali;
- Contro la delega fiscale destinata a ridurre la progressività del sistema e allargare ulteriormente le disparità sociali;
- Per l’abolizione dell’IVA sui beni di prima necessità ed il prelievo fiscale sulle rendite finanziarie e i grandi patrimoni;
- Per un tetto ai prezzi dei beni di prima necessità;
- Per la detassazione delle pensioni in linea con gli altri paesi europei e le pensioni minime a 1000(mille) euro;
- Per un milione di assunzioni nella Pubblica Amministrazione, la stabilizzazione di tutti i precari, lo scorrimento delle graduatorie dei concorsi già espletati;
- In difesa del Reddito di Cittadinanza e per il superamento di tutte le odiose condizionalità che ne hanno finora ristretto ingiustamente l’ambito di applicabilità;
- Per una legge sul salario minimo di almeno 10 euro l’ora sui minimi tabellari;
- Per la riduzione dell’orario di lavoro a 32 ore a parità di salario;
- Per il diritto ai servizi pubblici gratuiti e accessibili, all’educazione scolastica, alla sanità e ai trasporti pubblici; - Per il diritto alla casa, un milione di nuove case popolari, il blocco degli sfratti e degli sgomberi,
- Per la tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro e l’introduzione del reato di omicidio sul lavoro; - Contro l’assoggettamento delle istituzioni scolastiche agli interessi delle aziende private e il PCTO (Percorso per le Competenze Trasversali e l’Orientamento) che introduce la logica dello sfruttamento già dai banchi di scuola;
- Per la difesa del diritto di sciopero;
- Contro il coinvolgimento del nostro Paese nella guerra in Ucraina, l’invio di armi e di risorse in teatri di guerra.
Le comunichiamo altresì il nostro impegno in difesa della Carta Costituzionale e dei suoi Valori, nella consapevolezza che sia opportuno da parte dell’Autorità Politica una strenua difesa del suo dettato e dei suoi Principi partendo:
- dall’art. 9, attuale nella tutela, purtroppo messa in discussione in nome del profitto di pochi, dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi;
- dall’art. 11, oggi ripetutamente vituperato dall’invio di armi ad una delle Parti belligeranti, il quale ribadisce con forza e convinzione che “l’Italia ripudia la guerra”;
- dall’art. 32, poiché il diritto alla cura mal si concilia con continui tagli a dotazione economica e di pianta organica alla nostra Sanità;
- dall’art. 36, tenuto conto dell’insufficiente livello retributivo, oggi manifestamente insufficiente ad assicurare al lavoratore e alla sua famiglia una esistenza “libera e dignitosa”;
- dall’art. 41, poiché le continue deregolamentazioni e privatizzazioni selvagge hanno reso troppo spesso possibile una attività economica esercitata “in contrasto con l’utilità sociale” e in modo “da recare danno alla salute, all’ambiente, alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana”;
- dall’art. 47, nella tutela dell’accesso del risparmio popolare alla proprietà dell’abitazione e, più in generale, del diritto all’alloggio.
Le motivazioni che ci hanno spinto allo sciopero sono quindi riassumibili nella richiesta di rispettare la nostra Costituzione, richiesta rivolta a quelle forze che da anni propongono e perseguono politiche reazionarie contrarie allo spirito ed agli obbiettivi che guidarono i nostri Padri Costituenti. Contrasteremo chi sta tradendo questi valori, fondanti il nostro Paese, che noi e la nostra organizzazione “Unione Sindacale di Base” ci siamo impegnati a difendere ad ogni costo.
USB Lavoro Privato Ancona