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Formazione

TAVOLO TECNICO FORMAZIONE

Nazionale,

 

TAVOLO TECNICO FORMAZIONE: SAF BASICO, SI PARTE! NBCR, ancora da definire l’ultima parte.


Dopo mesi di pausa, ci siamo di nuovo ritrovati al tavolo tecnico  della formazione per valutare l’ultima bozza NBCR e avere informazioni sul progetto del SAF basico. Abbiamo chiesto, portando istanze dal territorio,  prima che iniziasse la discussione, al Direttore Occhiuzzi, di sollecitare la formazione di istruttori TAS, SAF e USAR. Abbiamo chiesto poi lo stato dell’arte del progetto CFBT (incendi in luoghi confinati). Abbiamo inoltre chiesto di conoscere a livello nazionale la situazione sulla effettiva diffusione dei corsi base. Ultima richiesta di indire quanto prima, un incontro dedicato ai cinofili, richiesta accordata dal Direttore.
NBCR: siamo quasi giunti alla conclusione della nuova circolare NBCR, si doveva ancora valutare la parte B, del biologico e la parte NR, radiometrico nucleare. Noi in premessa abbiamo chiesto alcuni chiarimenti che riguardano la parte già discussa, abbiamo chiesto se l’amministrazione ha ben chiari i numeri dei terzi livelli a livello nazionale, in considerazione del fatto che molti che si sono formati anche 15 anni fa, non hanno di fatto continuato ad investire in questa specialità, vuoi per giustificate aspirazioni diverse, vuoi, come spesso accaduto, per la scarsa volontà dei dirigenti locali ad investire su questo settore. Oggi che ripartiamo, vogliamo sapere da che numeri, abbiamo chiesto al fine della sicurezza di tutti, di valutare con attenzione questo aspetto, perché la perdita delle conoscenze acquisite dopo anni è normale, meno normale sarebbe che l’amministrazione si affidasse a queste risorse senza opportuna valutazione. La risposta è stata che c’è un albo con un numero (pare di poche decine) di persone che a livello nazionale danno garanzia di avere ancora le conoscenze necessarie, da considerare formatori da cui ripartire. Non sappiamo come queste liste siano state fatte, perché nei comandi e direzioni, almeno da quello che ci risulta, nessuna ricognizione si è fatta presso il personale. Ma vedremo alla prova dei fatti. Vorremo anche fosse inserita la decadenza in caso che i retraining non vengano svolti e le eventuali procedure di reintegro. Corso LPG light, abbiamo specificato, che se impartito al livello O e 1, può andare bene come conoscenza generica della problematica, ma siamo contrari ad eventuali utilizzo di questi operatori all’uso del KIT travaso, che deve essere fornito esclusivamente ai nuclei dedicati. Per quanto attiene invece la parte Biologica, apprezziamo che l’amministrazione abbia deciso di investire nella parte più debole della formazione NBCR, ma vediamo poco chiaro lo scopo finale, si faranno due moduli separati da una settimana l’uno, per la parte campionamento generica e la parte rilevazione ambientale solo biologica. Corsi svolti solo a livello centrale. Il rischio a nostro avviso è sempre quello di ampliare le nostre capacità operative con sempre gli stessi numeri, attendiamo di vedere gli sviluppi. Sulla parte NR, abbiamo chiesto garanzie che nelle esercitazioni con sorgenti ionizzanti, per quanto basse, ci sia sempre la supervisione dell’esperto qualificato. Mancano ancora le ultime due pagine, sempre NR, della circolare, che sono da verificare, il confronto è rimandato al prossimo incontro.
SAF: Il Direttore riferisce che vuole partire subito con un primo corso sperimentale del Basico, già dai primi di dicembre, il manuale operativo è in stampa e sarà pronto a giorni. Si userà come “cavie” personale operativo, ci dicono un campione rappresentativo, non allievi. Il corso verrà fatto da istruttori che hanno collaborato al progetto e alla scrittura del manuale operativo, anche se ci riferiscono che i contributi al manuale sono giunti da tutti i Comandi. Le manovre hanno tenuto conto dell’attrezzatura in nostro possesso, mancherebbero solo poche cose, che comunque sono in acquisto. Il Direttore si dice certo della bontà del progetto, supportato dall’emergenza, la rappresentante al tavolo dell’emergenza ha dichiarato che sarà una “svolta epocale” per il Corpo Nazionale. Ciò detto il Direttore ha comunque ribadito che è una sperimentazione, che conta di condurre per tutto il 2019, dopo di che si vedrà, soggetta comunque a modifiche in corso d’opera. Ci ha anche riferito che ci farà avere appena pronto la copia del manuale operativo. Innanzitutto abbiamo chiesto di poter essere presenti in qualità di osservatori,  il giorno degli esami del primo corso sperimentale, per poter effettivamente valutare il livello di preparazione raggiunto dai discenti. Le nostre considerazioni generali sul progetto, riferite al tavolo come USB, non sono state tenere, consideriamo infatti questo progetto ambizioso ed irrealizzabile, perché si vuole impartire a tutti gli uomini del Corpo Nazionale un livello di conoscenze in ambito SAF molto elevato, non necessario nella maggior parte della nostra vita professionale, anzi dannoso, se non mantenuto adeguatamente, con ricadute sul soccorso e sulla incolumità dei singoli. Proprio il retraing, temiamo sarà il tallone d’Achille, pensiamo alla mole di lavoro che richiede questo progetto, all’impegno degli istruttori, già oggi abbiamo comandi con oltre metà, con punte fino all’80% di personale privo del retraining TPSS, figuriamoci mantenere abilità SAF paragonabili a quelle dell’1B. Sarebbe bastato, questo abbiamo detto, ampliare il pacchetto 1A, portarlo a 2 settimane, aggiungere poche manovre e si sarebbe dato a tutti un pacchetto più semplice, alla portata di tutti, spendibile nel 90% dei nostri interventi. Secondo noi questo era il buon senso. Ci permettiamo una battuta sulla “svolta epocale”, quella che aspettiamo da anni è riconoscere un ruolo di specializzazione vero ai vari settori, invece di fare tante specialità in una persona sola. L’uomo non è un sacco vuoto da riempire di nozioni e sperare che si traducano in abilità, bisogna investire nelle risorse umane con convinzione, creando una cultura diffusa del soccorso di ottimo livello, con abilità diffuse, manuali, tecniche, fisiche, ma considerando l’ampio spettro di intervento delle squadre base, non è pensabile ampliarle a dismisura, si dovrà individuare la dislocazione su base nazionale di componenti specialistiche ad alto contenuto tecnico specifico. Questa è la vera svolta epocale, invece specializzare tutti per non specializzare nessuno, segue più logiche di mercato, che quelle del soccorso.