Come noto nella sede di Acilia lo scorso 27 novembre si è sviluppato un principio di incendio che ha sprigionato fumi che hanno invaso diverse zone della sede, tanto da rendere impossibile ai lavoratori continuare a soggiornarvi.
Anche in questa occasione abbiamo rilevato per l’ennesima volta, come per le emergenze neve o il principio di incendio nella sede di Val Cannuta 182 lo scorso dicembre, l’estrema confusione nella gestione delle emergenze e l’approssimazione e la contraddittorietà a dir poco sconcertante delle comunicazioni pervenute ai dipendenti dai vari HR e responsabili di settore.
Chi ha comunicato, come in Sparkle, che i lavoratori sarebbero stati il giorno dopo in Lavoro Agile (oltre la spettanza), chi ha comunicato la notizia ai responsabili TIM nella notte del 27 trasmettendola poi alle RSU solo la mattina del 28.
In TIM qualche responsabile ha chiesto ai collaboratori di utilizzare proprie giornate di ex festività, chi giornate di servizio mentre altri lavoratori non sono stati avvertiti per niente.
E’ preoccupante e sconcertante constatare che in questa azienda si ricorra a improvvisazione e creatività in fatto di gestione delle emergenze e ancor più grave verificare che, dopo le numerose segnalazioni dei nostri RLS e RSU in occasione di episodi analoghi, nella sede di Acilia ancora non siano funzionanti a dovere i sistemi di rilevazione dei fumi e di gestione allarmi in caso di incendio, o messe in sicurezza le uscite di emergenza e l’intero Piano di Gestione Emergenza sia completamente da rivedere.
USB denuncia come questo sia il risultato del pressappochismo con cui l’azienda ha gestito il piano moving. Ha trasferito migliaia di lavoratori in sedi dove la situazione ambientale era, a dir poco problematica. ma è rimasta sorda o ha minimizzato le nostre segnalazioni. I molteplici episodi susseguitisi nelle varie sedi confermano che gli standard di sicurezza richiesti siano a tutt'oggi lontani dall'essere rispettati.
Continueremo, laddove USB è presente con le proprie RLS e RSU, a presidiare e denunciare alle autorità competenti tutte le situazioni di rischio e di palese violazione delle regole di sicurezza, ribadendo l’indifferibilità di maggiori controlli sull’applicazione della legge sulla sicurezza sui posti di lavoro che non è opzionale, ma un obbligo di legge.
NON SI BARATTA LA SALUTE: CHI TACE È COMPLICE.
NON UN PASSO INDIETRO PER QUANTO CI RIGUARDA.