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Comunicati Lavoro Pubblico

31 luglio 2008: il Parastato in sciopero le ultime due ore di ogni turno

Nazionale,

In allegato il volantino

Comunicato stampa del 30 luglio 2008

31 LUGLIO PARASTATO IN SCIOPERO CONTRO LA MANOVRA

Manifestazioni in tutta Italia.
A Roma, Milano, Firenze, Bolzano e Bari presidi davanti alle sedi Rai.


Giovedì 31 luglio i dipendenti degli Enti Pubblici Non Economici sciopereranno per due ore contro la manovra economica del Governo.

“Questo sciopero interessa uno dei settori pubblici più colpiti dal Decreto Legge 112 e dalla manovra del Governo – afferma Luigi Romagnoli, del Coordinamento nazionale RdB-CUB Pubblico Impiego –  ma non saremo in piazza solo contro i tagli agli organici ed agli incentivi, seppure si tratta di misure pesanti che nel 2009 impediranno il turn over e toglieranno dalle tasche di un dipendente dell’INPS o dell’INPDAP circa 6.000 euro annui di salario accessorio. Vogliamo innanzitutto difendere la nostra dignità di lavoratori pubblici e impedire la riduzione dei servizi per i cittadini attraverso la liquidazione della Pubblica Amministrazione”.

Iniziative territoriali si svolgeranno in molte città, diverse davanti alle sedi Rai a partire dalle ore10.30: a Roma è previsto un presidio davanti al Centro RAI di Saxa Rubra, a Milano presso la sede di Corso Sempione, a Firenze presso quella in  Largo De Gasperi, a Bari in via Dalmazia, a Bolzano di fronte alla Rai in piazza Mazzini.

“Saremo davanti alle sedi RAI – spiega Romagnoli – perché vogliamo evidenziare il silenzio del servizio pubblico sulle iniziative del sindacalismo di base. In questo periodo tanti lavoratori si sono mobilitati in tutto il paese con le RdB-CUB, come il 16 luglio scorso, quando solo a Roma ben 2000 lavoratori hanno manifestato davanti al Parlamento, ma per l’informazione Rai sono rimasti degli invisibili”.

In occasione dello sciopero sono previste altre iniziative a Torino, Cuneo, Novara, Alessandria, Lodi, Vicenza, Verona, Bologna, Chieti, Andria.

“Quello che sta accadendo con la pensione sociale o con le norme contro i precari - aggiunge Romagnoli - conferma la necessità di un’opposizione sindacale e sociale forte e senza compromessi. La mobilitazione del 31 luglio getterà un ponte con lo sciopero generale già indetto dalla CUB e da altre organizzazioni di base per il prossimo 17 ottobre”, conclude l’esponente RdB-CUB.

 

 

 

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Al Direttore Generale della RAI
Ai Direttori delle Reti
Ai Direttori dei Testate Giornalistiche


OGGETTO: SCIOPERO RDB-CUB ENTI PUBBLICI NON ECONOMICI 31 LUGLIO 2008

Egregi Direttori,

Per domani, 31 luglio, la RdB-CUB ha indetto uno sciopero di due ore dei lavoratori degli Enti Pubblici Non Economici, per protestare contro la manovra economica in corso di approvazione in Parlamento. E’ uno sciopero ben distante da impostazioni corporative, anche se il previsto taglio agli incentivi comporterà nel 2009 per un lavoratore dell’INPS o dell’INPDAP una riduzione di salario pari a circa 6.000 Euro annui. Al centro della mobilitazione c’è infatti la convinzione della necessaria difesa della Pubblica Amministrazione, dello Stato Sociale e della dignità dei lavoratori pubblici.

Molte saranno le iniziative previste in tutta Italia, con manifestazioni davanti alle sedi degli Enti o davanti alle Prefetture.
A Roma, Milano, Firenze, Bolzano e Bari i lavoratori manifesteranno davanti alle sedi della RAI, per evidenziare l’esigenza di informazione da parte del servizio pubblico radiotelevisivo rispetto alle iniziative sindacali delle RdB-CUB.

Ci amareggia infatti constatare come spesso l’informazione Rai non dia conto delle iniziative nostre e del resto del sindacalismo di base, anche quando queste vedono la partecipazione di migliaia di lavoratori nelle piazze del paese. Ultimo esempio, la giornata di mobilitazione nazionale da noi indetta nel Pubblico Impiego lo scorso 16 luglio, che nella sola città di Roma ha visto ben 2000 lavoratori manifestare davanti al Parlamento e recarsi in corteo davanti al Ministero della Funzione Pubblica.
Nelle trasmissioni di approfondimento giornalistico è poi di fatto impossibile registrare la presenza di un’organizzazione sindacale come la RdB-CUB, che nel Pubblico impiego vanta consensi e rappresentatività di certo non marginali. Diverso è il trattamento che si riserva a CGIL-CISL-UIL ed addirittura all’UGL, i cui rappresentanti sono stati una presenza costante nell’ultima stagione televisiva in trasmissioni come Ballarò, Porta a Porta, Anno Zero, In Mezz’ora.

Con la presente si richiede pertanto al servizio pubblico radiotelevisivo di dare informazione su questa giornata di mobilitazione, anche in ottemperanza alle vigenti normative in materia di sciopero, incontrando i lavoratori che manifesteranno davanti alle sedi Rai ed ascoltando le loro ragioni.

Ringraziando per l’attenzione, si inviano distinti saluti.

Roma, 30 luglio 2008

p. RdB-CUB Pubblico Impiego - Luigi Romagnoli 

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Perché uno sciopero.


Perché l’attacco che il Governo sta portando alla Pubblica Amministrazione e di conseguenza ai lavoratori pubblici, ha raggiunto, con l’emanazione del decreto 112, livelli mai visti: in un solo colpo vengono pesantemente colpiti diritti, salari e dignità dei dipendenti pubblici. Il Governo ritiene che il lavoratore  pubblico è fannullone e pertanto taglia gli organici, che si ammali spesso e quindi la malattia deve essere penalizzata, che guadagni troppo e quindi è necessario ridurre drasticamente e pesantemente il suo salario accessorio. Quel salario accessorio che negli anni, è bene ricordarlo, la politica contrattuale di Cgil Cisl e Uil ha voluto rafforzare a scapito del salario fisso.


Ad un attacco forte, e senza precedenti in questi termini, è necessario dare una risposta forte: in questa fase  solo lo sciopero resta lo strumento adeguato per dimostrare la volontà dei dipendenti pubblici di lottare per difendere i propri diritti. Più alta sarà la partecipazione allo sciopero più potremo dimostrare a testa alta che non abbiamo paura di rimetterci di tasca nostra quando sono in ballo i nostri diritti.

 

Perché uno sciopero di due ore.

Perché  vuole essere un primo forte  segnale da dare al Governo, inserito nell’ambito delle  iniziative che in tutta Italia la RdB CUB P.I. sta assumendo per contrastare la politica di attacco al lavoro pubblico. Un primo segnale perché la RdB Cub ha già indetto, insieme al resto il sindacalismo di base, lo sciopero generale del 17 ottobre contro la politica economica di questo Governo e per rilanciare una piattaforma alternativa su occupazione, salari e pensioni.

L’indizione delle assemblee in ogni posto di lavoro, nella giornata del 31, prima dello sciopero,  hanno lo scopo di rafforzare la mobilitazione di questa giornata di lotta.

 

Perché uno sciopero il 31 di luglio.

Perché mentre i lavoratori  vanno giustamente in ferie, il Governo continua imperterrito la sua opera: il decreto 112, “maxiemendato”, sul quale è stata posta  la fiducia alla Camera, è ora al vaglio delle varie commissioni del  Senato, prima di passare in aula. Ricordiamo ai lavoratori che il decreto deve essere convertito in legge prima del  25 agosto, pena la sua decadenza. Dal momento che i lavori del Parlamento si chiuderanno l’8 agosto, riteniamo che la giornata del 31 sia quella giusta per “non chiudere la stalla dopo che i buoi sono scappati”.

 

Perché uno sciopero del Parastato?

Perché se è vero che la politica governativa attacca tutto il lavoro pubblico è altrettanto vero che il decreto penalizza, sul piano del salario, soprattutto i lavoratori del Parastato. L’abolizione del salario accessorio legato ai progetti speciali previsti dall’articolo 18 della legge 88/89 provocherà una perdita secca mensile  nelle tasche di decine di  migliaia di lavoratori di questo comparto, che va  dai 200 ai 500 Euro. Non stiamo parlando di mancati aumenti, ma di perdita di quello che già si aveva, una vera e propria rapina!,  con tutte le conseguenze che questo comporterà sul bilancio familiare di ciascuno di noi.


Anche la penalizzazione economica  della malattia pesa inevitabilmente di più in un comparto dove la contrattazione  ha  fortemente spinto negli anni passati sul rafforzamento del  salario accessorio, che ormai è il 40% dell’intero stipendio.

 

Perché le manifestazioni il giorno 31  sotto le sedi Rai.


Perché l’informazione nel nostro Paese non è libera, ma ad esclusivo servizio dei poteri forti e di conseguenza viene messa a tacere qualsiasi voce che cerchi di parlare una lingua diversa. Decine di minuti a disposizione per manifestazioni inesistenti o per raccogliere le dichiarazioni, ovvie, di qualche esponente sindacale, ma scarsissimo spazio a disposizione di chi ha realmente il rapporto con i lavoratori e ne parla lo stesso linguaggio. Che la RdB non sia funzionale al sistema è un dato di fatto di cui siamo tra l’alto particolarmente fieri, ma che si neghi la realtà, al punto da oscurare manifestazioni di migliaia di lavoratori come quella del 16 luglio…


Inoltre i mezzi di informazione hanno  colpevolmente veicolato la campagna diffamatoria contro i dipendenti pubblici, che ,  come abbiamo sempre denunciato, era funzionale a preparare il terreno ad un attacco che è solo agli inizi. In agguato infatti c’è ancora il piano industriale di Brunetta ed il Disegno di Legge sulla riforma della Pubblica Amministrazione.


“Non ci resta che piangere?” No, non ci resta che scioperare con forza, compatti, contro i provvedimenti del Governo.

 

31 luglio 2008 – Sciopero del Parastato ultime due ore di ogni turno
per difendere salario, diritti, dignità.

 

 

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