USB dichiara la propria soddisfazione per l’annuncio del probabile rinvio al 31/12/2024 dell’obbligo di iscrizione all’albo dell’Educatore Professionale Socio – Pedagogico tramite comunicazione scritta da parte del Capo di Gabinetto del Ministero della Giustizia, e ribadisce la propria contrarietà alla Legge n. 55 del 15 aprile 2024.
In questi mesi e settimane abbiamo segnalato e denunciato sia al governo che agli enti locali l’assurda situazione in cui sono stati gettati decine di migliaia di lavoratori e lavoratrici che operano come educatori, sia a gestione diretta che in appalto, sia presso cooperative che in altre aziende private in appalto o convenzione.
L’USB, mentre altri invitavano energicamente anche chi non era tenuto affatto ad iscriversi (esempio i docenti educatori della Scuola dell’Infanzia) e propagandavano le bontà e le opportunità magnifiche dell’albo, in assoluta solitudine sul fronte sindacale denunciava questa scelta sbagliata, che, così come è concepita nella sua attuale formulazione, non produrrà niente di buono e rischierà di mettere in crisi tutti i servizi pubblici svolti dalla decina di migliaia di educatori ed educatrici in tutta Italia. Un testo scritto senza alcuna conoscenza della realtà concreta su cui si andava a intervenire, senza spazio per un dibattito serio e approfondito con gli addetti ai lavori, soprattutto per i termini e le scadenze estremamente ravvicinate, senza la previsione di una eventuale fase transitoria efficace.
Fin dall’inizio era assurdo pretendere che si potesse stabilire una scadenza così ravvicinata, il 6 agosto in pieno periodo estivo, con una confusione inaccettabile sui requisiti e procedure.
A parte il caos di una normativa sbagliata che aggiunge confusione a confusione, tra norme nazionali e norme regionali, ribadiamo che non ha nessun senso istituire un albo per una professione che viene svolta prevalentemente come lavoro dipendente (pubblico o privato).
Chiediamo che vengano tutelati tutti i posti di lavoro, a partire dalla riconferma dei diritti e titoli già acquisiti con il comma 599 della legge 205/2017, chiediamo che nessuno possa essere demansionato o addirittura licenziato per questa assurda pretesa dell’obbligo di iscrizione all’albo professionale, anche in considerazione della estrema frammentarietà dei percorsi formativi e di riqualificazione gestiti a livello regionale.
Come USB non chiediamo solo che venga rimandata la scadenza, ma di escludere da tale obbligo tutte le educatrici e educatori socio pedagogici che operano in regime di lavoro dipendente sia privato, cooperativo o pubblico.
Continueremo la nostra battaglia contro l’albo degli educatori e terremo lavoratrici e lavoratori informati.
Come USB vigileremo affinché il rinvio dei termini preannunciato venga concretamente realizzato, tuttavia l’attesa proroga, a quel punto, rappresenterà solo un primo e necessario provvedimento che, se non accompagnato da altri atti politici finalizzati a risolvere i problemi e le contraddizioni che questa norma ha provocato, rischierebbe solo di rinviare a fine anno le questioni aperte.
Ribadiamo anche per evitare equivoci, visto che non possiamo sapere tempi e modalità della proroga: per quanto riguarda chi ha solo i titoli come “educatori/educatrici dei servizi educativi all’infanzia” ritenuti idonei solo dalle normative regionali, consigliamo di iscriversi entro il 6 agosto se nel frattempo non sarà approvato il decreto.
Roma 29/07/2024
USB P.I. Funzioni Locali/ USB Lavoro Privato- Cooperative Sociali