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Comunicati Stampa

ANTIBIOTICOS DI RODANO (MI): UN ALTRO MORTO IN FABBRICA PER CARENZA DI SICUREZZA. ANCORA UNA VOLTA MUORE UN LAVORATORE PRECARIO

Milano,

Durante il turno di notte di martedì 24 luglio la “esplosione di un essiccatore” colpisce a morte Luca Finardi, 40 anni, e ferisce altri due operai nel reparto M1 dell’azienda farmaceutica Antibioticos di Rodano, nel milanese.

 

È sicuramente necessario fare chiarezza su quanto è accaduto, ma un impianto sicuro, a norma di legge, non avrebbe dovuto esplodere, né si sarebbe potuto aprire per un errore umano.

La CUB, solidale con i lavoratori e le famiglie colpiti, e a disposizione per eventuali supporti legali, ritiene che bisogna costruire le condizioni affinché tragedie simili non si ripetano più.

 

Si deve innanzi tutto agire e pianificare una revisione completa, e non sulla carta, dei cicli produttivi, programmando gli interventi necessari anche con il contributo dei lavoratori addetti, che concretamente possono indicate quali sono le condizioni di rischio.

 

Al tempo stesso è indispensabile intervenire contro la precarietà. Infatti è proprio tra i lavoratori precari che le statistiche  riportano il più alto numero di feriti e morti nella “guerra sul lavoro”. Anche Luca Finardi era un lavoratore a tempo determinato. Anche Antibioticos da anni si avvale di ripetute mobilità, con licenziamenti collettivi che consentono di espellere manodopera anziana e costosa che viene sostituita con lavoratori a tempo determinato.

 

“Alle istituzioni chiediamo di fare la loro parte” dichiara Angelo Pedrini della CUB. “In Italia un governo che volesse veramente cambiare le cose invece di finanziare e detassare gli straordinari dovrebbe finanziare e realizzare un programma nazionale di bonifica ambientale, di prevenzione e di manutenzione straordinaria, mettendo inoltre in atto un reale contrasto al dilagare della precarietà in tutti i settori produttivi”, conclude Pedrini.