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Editoriale

ArcelorMittal via da Taranto: propone solo lavoro malato e mancato rispetto dell’ambiente e della salute. Per questo USB sciopera

Nazionale,

“La legge è uguale per tutti” e “L’Ilva ti licenzia e ti uccide”: sono gli striscioni posti in bella vista davanti la direzione dello stabilimento ArcelorMittal da USB Taranto, che questa mattina ha tenuto un sit-in di protesta con sciopero che si articolerà sulle 24 ore.

Alla manifestazione hanno preso parte dipendenti diretti di AM, lavoratori delle aziende dell’appalto e gli ex Ilva in Amministrazione Straordinaria. Ciascuno di questi è portatore di una storia di lavoro svilito, malato, privato della sua dignità. I dipendenti della multinazionale vengono licenziati senza un vero motivo valido e trovano i badge disattivati da un giorno all’altro; i lavoratori delle ditte dell’appalto vivono indirettamente le conseguenze del mancato pagamento degli arretrati alle aziende per le quali operano; gli ex Ilva in AS subiscono scelte arbitrarie nel criterio utilizzato per stilare le graduatorie e quindi per individuare le unità lavorative da assumere direttamente.

Al mancato rispetto per i diritti dei lavoratori si aggiunge quello mostrato nei confronti del sindacato, dal momento che la multinazionale non dialoga con le organizzazioni. E ancora quello nei confronti delle istituzioni e della città, considerato che non rispetta gli impegni assunti nell’accordo col Governo né sul piano occupazionale, né su quello ambientale.

Per tutte queste ragioni manifestiamo il nostro malcontento e riteniamo sia ormai giunto il momento di mandare via ArcelorMittal e il suo ad Lucia Morselli dalla città di Taranto.

Da qualunque parte la si veda, questa gestione è, per le varie ragioni elencate, un vero e proprio fallimento: il dramma economico si aggiunge a quello ambientale. Questo è ormai un dato di fatto, difficile da mettere in dubbio. Per questo oggi il primo passo da fare non può che essere quello dell’allontanamento del gruppo franco-indiano. Il Governo, subito dopo, dovrà mettere in sicurezza la fabbrica e aprire la discussione sulle alternative future per i lavoratori e per i loro figli. Per noi la strada è l’accordo di programma mirato a costruire un domani senza la grande industria.

Apprendiamo la triste notizia che arriva da Genova: un collega è stato ritrovato questa mattina senza vita. La nostra vicinanza alla famiglia del lavoratore prematuramente scomparso.

 

p.USB Taranto

Franco Rizzo, coordinatore provinciale