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Armi ed economia di guerra: riempiono gli arsenali, svuotano i granai. Il 21 ottobre, ore 10:00, presidio a Montecchio Maggiore, Vicenza, contro le politiche industriali del riarmo

Vicenza,

In un momento grave come quello che stiamo vivendo, con un’economia capitalista in agonia, non più sostenibile per i disastri ambientali e l'aumento delle diseguaglianze, con aumenti oltre misura e speculativi dei costi dell'energia, della disoccupazione, della povertà, con una guerra che coinvolge tutta l'Europa, i cui governi invece di cercare la pace si comportano guerrafondai, il 21 ottobre a Villa Cordellina (Montecchio Maggiore) si terrà un convegno con le industrie venete per discutere delle “sinergie per il paese”. Questo è promosso dal Segretariato Generale della Difesa & Industria, Direzione Nazionale Armamenti, con l'attivazione di Unioncamere Veneto e Camera di Commercio di Vicenza.

Il convegno vedrà intervenire il Generale di corpo d’armata e direttore degli armamenti Luciano Portolano e sarà moderato da Arduino Paniccia presidente di ASCE.

Cosa fanno un Generale, responsabile degli armamenti, ed un moderatore che sostengono la necessità di armarsi? Prospettano agli industriali nuove commesse militari e di armamenti: si chiede di fatto che gli industriali entrino in economia di guerra, convertendo la produzione in materiale bellico. Del resto gli ultimi governi non hanno aumentato enormemente i finanziamenti per le spese militari? I soldi per assunzioni nella sanità, per aumentare salari e pensioni, per una politica ecosostenibile non ci sono: per la guerra si.

Governo, militari e industriali ci prospettano questo futuro: guerra.

La maggioranza della popolazione italiana, ma anche di quella di molti paesi europei è contro la guerra. I movimenti contro la guerra diffusi in tutto il pianeta hanno chiesto pace e giustizia sociale, chiedono di chiudere le fabbriche di guerra, di trasformarle in produzioni civili.

Non possiamo produrre armi e parlare di pace.

Non staremo a guardare passivamente il futuro che ci preparano. Il movimento contro la guerra sarà presente a contestare questo evento, questa prospettiva.

Disarmare i governi guerra fondai, tutti! No all'invio di armi ai governi in guerra. Convertire le spese militari in spese civili e sociali. Alzare salari e le pensioni e abbassare le armi.

USB Vicenza