USB Federazione del Sociale e Asia USB Trieste hanno organizzato giovedì 9 marzo una riuscitissima assemblea pubblica con conferenza stampa per denunciare lo stato di grave degrado e di inagibilità di certe abitazioni di edilizia pubblica negli stabili di proprietà dell’Ater, ente pubblico finanziato e, almeno sulla carta, vigilato dalla Regione FVG.
Tale degrado abitativo è talmente grave da arrivare a compromettere lo stato di salute di chi vive. In questa difficile fase economica post Covid, in cui la povertà è aumentata per tutte le generazioni e pensioni miserrime, precariato, lavoro sottopagato e disoccupazione rappresentano la condizione di vita abituale per molti degli inquilini, l’Ater ha rincarato le bollette e ha continuato gli sfratti, in un accanimento senza precedenti proprio contro quelle fasce più vulnerabili che invece dovrebbe tutelare. Ricordiamo infatti che l'edilizia popolare è funzionale alla salvaguardia delle fasce sociali più fragili e come mandato deve garantire abitabilità decorosa e inclusione nel tessuto sociale.
L’assemblea organizzata nella sede USB ha visto la partecipazione, oltre che delle testate e televisioni locali, di un ottantina di cittadini, in buona parte mandatari delle denunce attraverso la Federazione del Sociale USB e anche grazie al sostegno dei servizi sociali e dell’azienda sanitaria. Durante l’assemblea, attraverso la voce di Francesca Martinelli (USB Federazione del Sociale), i cittadini hanno raccontato le loro storie. Gli accertamenti, eseguiti in sette diversi comprensori di case popolari nei quartieri periferici della città e documentati dalle fotografie e dalle testimonianze dei diretti interessati, hanno evidenziato le situazioni critiche e hanno così fornito alla stampa una serie di casi concreti.
È emerso che in questi anni le ripetute segnalazioni dei singoli cittadini all’Ater sono cadute pressoché nel vuoto, segnalazioni che in alcuni casi duravano da 20 e più anni. È stato perciò importante portare all'attenzione della stampa e delle istituzioni queste gravose situazioni che coinvolgono anche famiglie, bambini, anziani e persone con disabilità.
Questo è stato un primo passo importante per aumentare la consapevolezza tra i cittadini che lottare collettivamente esponendosi anche in prima persona è l’unica lotta che paga. Non è affatto una cosa scontata ormai, visto il livello di rassegnazione che circola.
Le rivendicazioni che si porteranno avanti vanno dagli interventi immediati di riqualificazione e manutenzione del patrimonio abitativo pubblico esistente (a Trieste non servono nuove costruzioni, ci sono troppe case senza gente e troppa gente senza casa) alla riqualificazione del patrimonio energetico e al risarcimento danni agli inquilini, sia per inabitabilità dovuta al vizio in alloggio locato (in base al codice civile art. 1578-1575) che per violazione reiterata al diritto alla salute (art 31 cod. civile 1578/75)
A Trieste la battaglia per la casa continua il 14 aprile 2023 con un presidio pubblico sotto la sede Ater in cui si chiederà un tavolo di confronto.
Federazione del Sociale USB Trieste
Asia USB Trieste