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INPS; aveva ragione USB: smart working diffuso e spazio ai volontari in presenza

Nazionale,

(126/20)   Lo avevamo scritto il 17 settembre scorso, all’avvio della seconda fase di emergenza epidemiologica, sollecitando l’amministrazione ad individuare prioritariamente i volontari per garantire la presenza fisica in sede autorizzando la prosecuzione dello smart working a quanti intendevano utilizzare tale modalità lavorativa. A distanza di un mese i fatti ci danno ragione.

Il DPCM del 13 ottobre ha dato indicazione alle amministrazioni pubbliche di incentivare l’uso del lavoro agile per limitare il pericolo della diffusione del virus SARS-Cov-2 e il DM di ieri del Ministro per la pubblica amministrazione ha confermato fino al 31 dicembre 2020 il ricorso allo smart working in modo diffuso laddove l’organizzazione del lavoro e le relative competenze lo permettano, prevedendo di utilizzare la formazione a distanza nei casi in cui  non sia possibile individuare attività gestibili da remoto.

Nel frattempo la pubblicazione da parte dell’INPS del messaggio Hermes N. 3746 del 16 ottobre, a firma della direttrice generale, ha disposto un ampio ricorso al lavoro agile privilegiando la volontarietà per l’attività in presenza, proprio quello che avevamo suggerito circa un mese fa.

Ora è necessario che l’amministrazione centrale vigili affinché le disposizioni interne siano applicate in modo intelligente da tutti, evitando che qualche dirigente le interpreti in modo restrittivo pur di avere il personale in presenza. Garantite le attività indifferibili e coperto il servizio d’informazione rivolto ai cittadini utenti, implementando a nostro parere le modalità di gestione da remoto, il resto del personale deve poter lavorare in smart working senza obblighi di rientri che non siano realmente indispensabili.

 

FINALMENTE CONVOCATO IL TAVOLO DEL MONITORAGGIO

Come da noi sollecitato più volte e a seguito dell’impegno assunto dalla direttrice generale nell’incontro del 12 ottobre, finalmente è stato convocato per il prossimo 26 ottobre il tavolo del monitoraggio dell’Accordo del 3 giugno 2020, per verificare le misure di contrasto alla diffusione del Covid-19. Nello stesso incontro saranno ulteriormente esaminate le richieste di mobilità orizzontale tra profili, auspicando al più presto una loro definizione.